Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2024  novembre 11 Lunedì calendario

Mike Tyson torna sul ring contro uno youtuber

La triste parodia di se stesso. Mike Tyson la intepreterà nella notte italiana tra venerdì e sabato in Texas, nello stadio dei Dallas Cowboys di Arlington. Sul ring, a 19 anni dall’ultima volta. Ci era risalito già nel novembre 2020 con un altro mito della boxe come Roy Jones, ma si trattava di una esibizione in pieno lockdown: unici testimoni quelli che avevano acquistato il match in pay per view. Ora si sono aggiunte parecchie aggravanti. La prima è che Tyson è arrivato a 58 anni. La seconda è che l’avversario è uno youtuber (50 milioni di follower tra YouTube e Instagram): Jake Paul, pugile scarso ma pur sempre un pugile. Ha combattuto 11 volte, sempre vincitore tranne nell’occasione in cui ha affrontato un rivale decente. Soprattutto ha 31 anni in meno dell’ex campione del mondo. La terza, il match è presentato come ufficiale: ritoccherà il record dei due. Quello di Tyson è fermo al giugno 2005, quando fu abbattuto da tal Kevin McBride.
«La dignità sia più importante dei soldi, a volte però qualcuno la mette da parte quando ci sono parecchi milioni in ballo». Francesco Damiani la pensa così. È stato campione del mondo dei massimi Wbo quando Tyson deteneva le altre: «Il mio manager Umberto Branchini fece la trattativa. Ci offrirono mezzo milione di dollari per sfidare Mike, poco per un match all’epoca rischiosissimo e non se ne fece nulla. Stavolta siamo di fronte a una baracconata di quelle che piacciono agli americani». Che però ci sono voluti cascare. Saranno in ottantamila sugli spalti. I posti più scomodi in vendita a 170 dollari, quelli più comodi a oltre undicimila. Ci sarà spazio anche per la follia: a bordo ring, minisuite attrezzate con schermo e frigo bar. Chi le acquista potrà andare negli spogliatoi a seguire le fasi di riscaldamento, il tutto per la cifra di 2 milioni di dollari.
Di quattrini ne gireranno tanti: il giro d’affari toccherà almeno 300 milioni, tra incasso, sponsor e diritti tv acquistati da Netflix, che trasmetterà l’evento live. Una quarantina almeno arrotonderanno il conto in banca di un pensionato che campa vendendo caramelle a forma di orecchio mozzato (in onore alle sue mitiche gesta contro Holyfield) e coltiva marijuana in California fumandosene una parte e quello di un pugile scarso: «Lo scarso per i primi due round dovrà stare attento – spiega ancora Damiani – perché la potenza è l’ultima qualità che abbandona un pugile. Io se ti prendo ancora ti faccio male, se però mi fai un paio di finte finisco subito il fiato. Meglio evitare rischi a una certa età. A me avevano proposto un rientro dopo 5 anni dal ritiro. Era un torneo, in palio per il vincitore centomila dollari. Non me la sono sentita».
Tyson quando si allena, se lo guardi di sfuggita e per pochi istanti, dà la sensazione di aver fermato il tempo, ma chi ha organizzato ha tenuto conto anche dei rischi per la salute. I round saranno otto e di due minuti ciascuno, i guantoni appesantiti fino a quattordici once per rendere meno secchi i colpi. Qualche appassionato si rovinerà ilsonno perché nel sottoclou ci sarà il match femminile più atteso della storia, tra l’eroina d’Irlanda Katie Taylor e l’idolo di Portorico Amanda Serrano. Gli altri, la maggior parte, lo faranno per la curiosità di vedere cosa è rimasto del re. Quando aveva compiuto mezzo secolo siera denudato raccontandosi a cuore aperto da perfetto showman, tanto da arrivare a Broadway e diventare protagonista di un documentario di Spike Lee. Stavolta lo farà sul ring, senza protezioni. Nudo come forse non lo è mai stato.