Corriere della Sera, 11 novembre 2024
Gli ebrei milanesi in piazza: «Amsterdam è più vicina di quel che si pensi»
«Purtroppo l’Olanda è più vicina di quanto si pensi». Le parole conclusive del direttore del Museo della Brigata ebraica, Davide Riccardo Romano, riassumono il senso del raduno, quasi improvvisato, della Comunità ebraica in piazza San Babila. Qualche centinaio di persone che si sono ritrovate in centro verso le 13 per un presidio in risposta ai fatti di Amsterdam. «L’idea di non lasciare la parola soltanto a chi urla certi slogan è partita venerdì, appena sono arrivate le notizie delle aggressioni agli ebrei nella capitale olandese – spiega Franco Modigliani, dell’Associazione 7 ottobre – appena prima dell’inizio del sabato religioso ebraico».
Nessun palco e diversi interventi con un’amplificazione improvvisata: «L’antisemitismo a Milano, non è paragonabile a quello che si avverte altrove – osserva il vicepresidente della Comunità ebraica, Milos Hasbani – però lo sentiamo, è un nuovo tipo di antisemitismo, creato dalla disinformazione». Il riferimento ricorrente sono i cortei pro-palestina del sabato, dove sono stati applauditi gli assalti di Amsterdam. «C’è una maggiore intolleranza contro gli ebrei e non c’è libertà di parola, visto che anche a all’università non è stato possibile parlare, per le minacce e per i timori. Ma adesso vogliamo fr sentire la nostra voce».
In piazza ci sono ebrei, ma non soltanto. Ci sono anche alcuni studenti i «contrari ai boicottaggi» e rappresentanti delle forze politiche, cittadine e nazionali, da Mariastella Gelmini, appena ritornata nel perimetro del centrodestra dopo il passaggio ad Azione, a Lia Quartapelle del Pd, dal consigliere comunale riformista Gianmaria Radice al deputato centrista Alessandro Colucci. E il consigliere comunale Daniele Nahum, che ha lasciato polemicamente il Pd parla proprio di politica: «Il problema più preoccupante, in questo momento, è l’antisemitismo di sinistra più che il ritorno a l fascismo della destra – spiega – perché dalla leader nazionale del Pd Elly Schlein ai riferimenti del partito a livello territoriale, non ho sentito ancora una presa di distanza chiara dai rappresentanti dello stesso Pd che partecipano ai cortei pro-palestina dove vengono scanditi slogan clamorosamente antisemiti». Il pericolo, come sottolinea il rabbino capo Alfonso Arbib, sono «le minimizzazioni».