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 2024  novembre 11 Lunedì calendario

Le frasi della regina Elisabetta prima di morire

Kate, Catherine, è tornata. Pronta a riprendersi il ruolo di donna chiave nella famiglia reale. La «magnolia d’acciaio» – come è stata chiamata affiancandola alla regina Madre Elizabeth Bowes-Lyon che resse la crisi della seconda guerra mondiale e dell’abdicazione di Edoardo VIII – è rifiorita. E ieri, al balcone del Foreign Office a Whitehall, Londra, per la cerimonia dei caduti al Cenotafio, ha catturato l’attenzione del mondo. Mentre i veterani sfilavano davanti ai Windsor, al premier Sir Keir Starmer e 8 ex primi ministri. 
C’era anche l’ex premier Boris Johnson, chiamato ora in causa dal libro «Out» del giornalista Tim Shipman. «Almeno quell’idiota non organizzerà il mio funerale», avrebbe confidato Elisabetta II poco prima di morire, scrive Shipman a proposito di Johnson, considerato dalla regina «più adatto al palcoscenico» che alla politica.
Un profilo, quello dell’ex premier conservatore, che aveva già attirato l’attenzione del futuro re Carlo e del principe William: «Carlo era assolutamente furioso», avrebbe detto un cortigiano. «Era sconvolto che Johnson trattasse la regina a quel modo». Senza contare i tanti episodi sullo stile Boris che, per esempio, arrivò a un vertice direttamente dal campo di tennis, in bermuda.  E ieri Johnson era al Cenotafio, tra Liz Truss e Theresa May. E con i Windsor. Al balcone accanto a Kate, c’era invece la duchessa di Edimburgo, Sophie, moglie di Edoardo, che le ha poggiato il braccio sulle spalle, a incoraggiarla in questa uscita ufficiale, da protagonista, dopo il cancro: la seconda in due giorni consecutivi. Primo weekend pieno di «lavoro», «duty». Uno spartiacque dopo l’annus horribilis iniziato col ricovero di Kate il 16 gennaio scorso, l’operazione all’addome poi la scoperta del cancro, il «photogate» della foto ritoccata seguito dal video alla Bbc a marzo per condividere la sfida al cancro. E il calvario della chemioterapia. Ma ora il 2024 si chiude e la principessa del Galles, prepara il suo concerto di Carols natalizi a Westminster Abbey. Proiettata a un 2025 di ritorno alla normalità. Mentre Camilla – che nell’anno da dimenticare per i Windsor ha retto i destini della Casa reale – fa un passo indietro, costretta a letto da una «infezione ai polmoni» di ritorno dal viaggio in Australia e Samoa per il vertice del Commonwealth con re Carlo. Viaggio che ha invece giovato alla salute del re ancora in cura per il tumore. Tanto che i medici hanno dato il via libera a nuove trasferte estere. 
Anche Kate e William fanno piani per il futuro. L’ha svelato il principe dal Sudafrica per i suoi «Nobel verdi», gli Earthshot Prize per l’ambiente. «Penso che Catherine farà un po’ di più il prossimo anno così che si possa pensare a qualche viaggio all’estero, lo spero», ha detto William parlando poi di come intende il suo ruolo di futuro re: «Lo sarò con una r più piccola nella parola Royal», insomma con meno Pomp and pageantry e più praticità. 
«L’anno più duro di tutta la mia vita» – ammissione spietata, considerato che nel 1997 perse tragicamente la madre Diana – forse l’ha cambiato per sempre. «Gli ultimi nove mesi sono stati incredibilmente duri, per noi come famiglia», aveva confessato anche Kate alla fine della chemioterapia. Dopo i timidi ritorni in pubblico d’estate: il primo al Trooping the Colour a giugno, poi la premiazione a Wimbledon fino all’incontro a Southport con le famiglie delle vittime della strage di luglio.
Ma ora Kate is back. Sabato alla Royal Albert Hall, e ieri, al Cenotafio: sul bavero la spilla della Queen’s Dragoon Guards di cui è Colonnello in capo e tre papaveri a ricordare i caduti in guerra della sua famiglia. Ai lobi gli orecchini di Elisabetta che apprezzava il suo senso del dovere. Un dovere che Kate è pronta a svolgere, di nuovo, con ogni energia