Libero, 10 novembre 2024
Beatles candidati ai Grammy grazie all’Ai
Ambiziosa, questa intelligenza artificiale. Vuole addirittura cancellare la morte come categoria, mettendo di fatto sullo stesso piano cantanti vivi e vegeti e cantanti che non ci sono più. Resuscita star defunte.
Un domani magari farà recitare Marlon Brando o permettera al compianto regista Stanley Kubrick di dirigere un altro film, o diavolerie simili. Non si capisce bene dove potremmo arrivare, ma di certo quando le star e gli sceneggiatori di Hollywood avevano scioperato per regolarmentare l’AI, nel campo dell’arte e dei diritti di immagine, non avevano torto.
Quello che è avvenuto agli “Oscar” della musica è quasi grottesco: una canzone dei Beatles è candidata ai Grammy 2025. Now and Then, scritta e cantata da John Lennon, sviluppata a metà anni ’90 da Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr e un anno fa finalmente finita da Paul e Ringo utilizzando l’Intelligenza Artificiale ha ricevuto una nomination per “Disco dell’Anno”.
LA SFIDA
Il brano di quattro minuti e nove secondi riunisce i Fab Four grazie alle moderne tecnologie. Mah. Se guardi il video di Now and Then provi un senso di stranezza totale: Paul giovane, poi vecchio, John giovane insieme a Ringo vecchio insieme a George giovane, poi vecchio pure lui: non si capisce chi sia reale e chi no, quale faccia sia vera, quale generata dall’AI, dunque falsa. Provi un senso di nostalgia, di fascinazione, soprattutto se ami visceralmente i Beatles, ma anche una sensazione di fastidio del tipo: che roba è? Quel che scoccia, poi, è che questa canzone (non brutta, ma nulla di che) gareggerà contro alcuni dei big della musica contemporanea: nella stessa categoria, infatti, sono in corsa anche Beyonce con Texas Hold ’Em, Kendrick Lamar per Not Like Us, Taylor Swift per Fortnight (vincerà lei probabilmente), Sabrina Carpenter con Espresso, Charli XCX per 360, Billie Eilish per Birds of a Feather e Chappell Roan con Good Luck Babe!.
C’è chi giustamente nota che i prossimi Grammy vedranno il ritorno dei Beatles contro i Rolling Stones. Anche qui, calma. Si tratta di una bella suggestione ma tra i due ce ne passa: i Rolling Stones sono tutti vecchietti ma sicuramente (quasi tutti) vivi e umani, per quanto riguarda i Fab Four valgono le osservazioni di prima. La band di Mick Jagger è candidata nella categoria “Best Rock Album” con il loro ultimo disco di inediti Hackney diamonds: Mick Jagger, Keith Richards e Ronnie Wood dovranno vedersela con i Black Crowes e il loro Happines bastards, i Fontaines D.C. con Romance, i Green Day con Saviors, gli Idles con Tangk, Jack White con No name e i Pearl Jam con Dark matter. L’ultima volta che la band britannica ottenne una candidatura per lo stesso premio fu nel 2006 con A bigger bang, mentre nel 2018 vinsero con Blue & lonesome la statuetta come “Best Traditional Blues Album”.
LA CERIMONIA
Per quanto riguarda i Beatles, era dal 1971 che non ottenevano una candidatura come “Record of the Year”, tra le categorie principali dei Grammy Awards: l’ultima volta fu con Let it be, che non vinse nemmeno il premio, assegnato quell’anno a Bridge over troubled water di Simon & Garfunkel. Magari ce la faranno questa volta benché di fatto non esistano più. Paradossi di una tecnologia che non ha regole, non ancora.
Dovremo aspettare la cerimonia di consegna dei Grammy Awards 2025 si svolgerà il 2 febbraio alla Crypto.com Arena di Los Angeles. Né Paul McCartney né Ringo Starr saranno impegnati in tour, in quel periodo. E come loro anche i Rolling Stones. Chissà che le leggende del rock non s’inventino qualche sorpresa, a prescindere dai premi.