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 2024  novembre 10 Domenica calendario

È morto Arturo Ferruzzi

 A 84 anni, per un’improvvisa emorragia gastrointestinale, è morto Arturo Ferruzzi, erede di una dinastia che non c’è più. Lontano dalla sua Ravenna. Lontano dalla casa della moglie a Bologna. È morto a Noto, in Sicilia, dove aveva trasferito la sua vita. La moglie Cristina Elmi Busi è presidente di Confindustria Catania. I funerali si terranno martedì nella chiesa di San Francesco a Ravenna, dove nel dicembre 1979 fu dato l’addio al padre Serafino, nel luglio 1993 al cognato Raul Gardini, nel settembre 2018 a sua sorella più grande, Idina.
Nella basilica passano decenni di epopea di Ravenna: dai trionfi di Serafino, re mondiale delle granaglie, al fallimento e al suicidio pieno di ombre in tempi di inchiesta «Mani Pulite» di Gardini, al silenzio in cui era racchiusa la sua vedova, che aveva seguito il marito anche nella rottura con la famiglia di origine. Il cognome Ferruzzi rimane con Massimiliano, il figlio avuto dal primo matrimonio con Emanuela Serena Monghini, come Diletta e Desideria, e che è nel board del gruppo dell’Harry’s Bar di Arrigo Cipriani, diretto da Giuseppe, figlio di Arrigo, ex marito di una figlia di Gardini. 
Già vicepresidente di Assobibe e membro del consiglio direttivo di Confindustria Catania, dal 2015 Arturo era diventato componente dell’Advisory Board Sicilia di Unicredit. Da sempre si era defilato nella guerra che aveva opposto i figli di Serafino Ferruzzi a Raul Gardini negli Anni 90. Assieme a Franca ed Alessandra, azionisti della Serafino Ferruzzi, holding dell’impero ravennate oggi in mano alle banche, aveva intentato una causa a Idina, in quanto moglie erede di Gardini. «Raul successore designato? Solo una leggenda». «L’acquisizione di Montedison non fu studiata. E il tentativo di conquistare Enimont fu forsennato» aveva scritto l’anno scorso in una lettera pubblica Alessandra, moglie di Carlo Sama, già amico e braccio destro di Gardini.