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 2024  novembre 10 Domenica calendario

Grillo pensa al contrattacco

«Che sorpresa!». Beppe Grillo e i suoi fedelissimi giocano con l’ironia per commentare il report del Movimento 5 Stelle che propone di dimezzare i poteri del garante o eliminarlo del tutto. Il fondatore attende la Costituente di fine novembre e prepara le sue mosse. «Non c’è motivo per essere stupiti. Si tratta di un percorso scritto, già deciso», è il ragionamento che filtra dall’ala movimentista. Lo scontro con Giuseppe Conte, il tentativo di «grillicidio» sta per diventare realtà. I report sono solo un antipasto: già domani il consiglio nazionale del Movimento si riunirà per definire l’ordine del giorno della kermesse.
Se la strada è tracciata è altrettanto vero che il garante però non ha intenzione di darsi per vinto. Grillo medita come reagire e progetta il suo futuro. Una sola è la certezza: il fondatore del Movimento 5 Stelle ha chiaro in testa di voler continuare le sue battaglie. E vuole rilanciare il suo blog. Non a caso è stato avvistato questa settimana a Rimini alla fiera di Ecomondo. Alla manifestazione – dedicata ai temi ambientali, da sempre uno dei cavalli di battaglia del Movimento – Grillo ha dedicato un paio di giorni, visitando la fiera quasi «in incognito» (gli organizzatori hanno saputo della sua presenza quando già passeggiava tra i padiglioni). C’è stato anche il rischio, sfiorato, di un incontro con Conte tra gli stand. L’ex premier era atteso venerdì alla kermesse (e a Ravenna e Reggio Emilia), ma ha annullato all’ultimo i suoi impegni. 
Il duello è solo rimandato. Alla manifestazione in programma a Roma a fine novembre mancano un paio di settimane. E controbattere a ogni mossa – come ad esempio la pubblicazione dei report – non è nemmeno dirimente in questa fase. Grillo cerca nuovi spunti e nuovi rapporti. Anche con le aziende. Insomma, prova ad andare oltre lo scontro con il Movimento contiano e a ripartire dal lavoro. 
Perché? Anzitutto perché il fondatore, che propone un ritorno alle origini anche per i 5 Stelle, vuole risvegliare le coscienze della «sua» base. Il fondatore non ha ancora sciolto la riserva se prendere parte o meno con un blitz alla Costituente. L’idea è in campo da mesi ma con tutta probabilità Grillo deciderà all’ultimo. Un effetto sorpresa. «Lui è uno showman, non un calcolatore – dice chi lo conosce bene —. Decide lui quando si accendono le luci e quando si spengono. E il discorso vale anche per il Movimento». 
Proprio per questo motivo è presumibile che Grillo intervenga ancora, sia prima dell’assemblea sia dopo. «Parlerà ai veri movimentisti, a chi ha creduto in quei valori e in quel progetto», assicurano. L’idea è fare presa il più possibile sulla base. Una tappa importante potrebbe essere l’esito delle prossime Regionali in Emilia-Romagna e Umbria: un pessimo risultato potrebbe essere usato come megafono dal garante per interrogare gli iscritti sulle prospettive del progetto contiano. 
In ogni caso, il braccio di ferro non si esaurirà con le votazioni della Costituente. E nemmeno con eventuali (ma al momento ancora lontane) querelle legali. Il nodo diventa per Grillo identitario-politico. Le battaglie vanno oltre il M5S. D’altronde lui stesso ha detto che il Movimento è «compostabile». Insomma, comunque vada a finire, il fondatore si ritaglierà uno spazio da «coscienza critica». 
Nonostante tenti di far buon viso a cattiva sorte, l’ala movimentista mastica amaro: vede nella Costituente uno schiaffo al fondatore e la fine di un progetto in cui alcuni hanno investito tre-quattro lustri. C’è chi ricorda l’aforisma tanto caro a Gianroberto Casaleggio: «Non si può sconfiggere una persona che non si arrende mai». 
L’impressione è che alla fine, dopo parole e proclami, ci sarà davvero una conta sugli iscritti. Un motivo in più per Grillo per risvegliare il suo popolo e rispolverare vecchie battaglie. «D’altronde – ripetono le persone che lo conoscono —: è lui lo showman, è lui che decide quando cala il sipario”.