Corriere della Sera, 10 novembre 2024
I giovani hanno meno paura del nucleare, dicono
L’energia nucleare non è più un tabù per le nuove generazioni? Dice Stefano Buono, il produttore dei mini-reattori, un’innovazione tecnologica che rende meno temibile l’energia atomica, che il cambio di mentalità è ormai evidente. «I giovani hanno superato la paura nucleare, capiscono che si tratta di sistemi sicuri» assicura il fondatore di Newcleo, ex startup che ha mantenuto la ricerca a Torino e aperto il suo quartier generale a Parigi. Qualcuno ricorda le (caute) dichiarazioni di Greta Thunberg sull’utilità transitoria del nucleare per abbattere emissioni e le aperture dei gruppi ambientalisti internazionali prima ancora che l’Unione europea inserisse il nucleare tra le tecnologie per la transizione. Ma la sorpresa sono i giovani italiani, figli e nipoti delle generazioni «Nucleare? No grazie» e della storica bocciatura al referendum. Un’indagine Swg rileva come nella risicata maggioranza di favorevoli al nucleare la fascia d’età che va dai 18 ai 34 anni sia di 16 punti superiore a quella degli ultra cinquantenni: 63% contro 47%. Sorprendente è il balzo degli iscritti a ingegneria nucleare delle sette università italiane che offrono questo tipo di insegnamento, un dato che è triplicato al Politecnico di Milano che offre oggi il più grande corso di laura d’Europa dopo aver visto le matricole lievitare da 50 a 150. Non ultima, la lista dei firmatari della proposta di legge di Azione sul mix di fonti rinnovabili e nucleare ha raggiunto in pochi giorni oltre 60 mila adesioni e di queste la larghissima maggioranza (quasi il 70%) è composta dagli under 34. Dal ministero dell’Ambiente sono previsti annunci importanti sulle iniziative che il governo intende avviare. La più attesa è quella sulla gestione del cosiddetto effetto Nimby («not in my back yard», non nel mio cortile) e del rapporto con i territori e le comunità in un Paese dove è difficile installare pale eoliche e fotovoltaico