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 2024  novembre 09 Sabato calendario

Scimmie scappano da laboratorio in South Carolina

Per il momento sono libere, le 43 scimmie fuggite da Alpha Genesis, istituto di ricerca nel South Carolina, approfittando della svista di un custode che non ha chiuso la porta di un recinto. Alpha Genesis è una compagnia specializzata nell’allevamento delle scimmie e nel fornire «prodotti di primati non-umani e servizi di bio-ricerca» in tutto il mondo.
Il suo staff di tecnici veterinari e specialisti di animali lavora con due tipi di macachi: il cinomolgo e il rhesus, e con la scimmia cappuccina. L’anno scorso ha anche vinto un contratto federale per creare e sorvegliare una colonia di 3.500 rhesus a Morgan Island, per questo subito ribattezzata, come un famoso videogioco, Monkey Island. Ma non è la prima volta che le scimmie tagliano la corda: accadde già otto anni fa, quando evasero dalla struttura 19 esemplari, presto ricatturati, e ancora prima, nel 2014, ne fuggirono 26.

I macachi rhesus – tali sono gli esemplari scappati -, oltre a essere, come vuole il luogo comune, estremamente curiosi, hanno un carattere impavido e avventuroso. E naturalmente hanno un comportamento molto gregario.
Il capo di Alpha Genesis ha spiegato che la fuga è avvenuta secondo la modalità, così frequente negli animali, del branco che segue il leader: quest’ultimo è scappato, e altri 42 l’hanno seguito, mentre 7 esemplari, più timidi, sono rimasti in cattività. Le scimmie sono ancora molto giovani, e Alpha Genesis specifica che, proprio per questo, ancora non erano mai state usate per esperimenti di alcun genere. Tuttavia, esiste una potenziale pericolosità, anche molto grave: i macachi possono portare l’herpes virus di tipo B, il loro equivalente del comune herpes labiale umano. Ma nel caso di trasmissione a un uomo, per un morso, uno sputo, un graffio (tutti comportamenti che le scimmie mettono in atto se si sentono minacciate) il virus può, se non tempestivamente curato con i retrovirali adatti, avere perfino esiti mortali. Per questo, il CDC, il Centro federale per la prevenzione e controllo delle malattie, ha avvisato i residenti di chiudere le finestre e serrare bene le porte, e assolutamente non tentare di interagire o anche avvicinarsi ai macachi in fuga. I quali, peraltro, finora sembrano spassarsela, ignorando astutamente le trappole posizionate dagli agenti di polizia, sorvegliate dalle telecamere termiche, passando il tempo a giocare nei pressi del complesso di Alpha Genesis, tanto da far dire al suo amministratore delegato che «la situazione è quella di un campo giochi», e «ci studiano come noi studiamo loro».

Finora ogni tentativo di catturarle, servendosi anche di esche alimentari, è stato vano, anche perché, non appena ci si avvicina, per non parlare di quando si prova a inseguirle, scappano terrorizzate. Tutti gli esemplari sono giovani femmine, di circa tre chili. Sappiamo bene qual è il compito che noi umani abbiamo assegnato a questi macachi: sottoporsi a batterie di test per vaccini, o per studiare gravi forme di malattie degenerative del cervello. Come dimostra, però, sia la fuga sia il fatto che, non appena si avvicina un uomo, scappano spaventatissime, il loro istinto li porterebbe a fare tutt’altro.
Simpatico, se si vuole, chiamare la loro isola come un appassionante videogame, ma alla fine dei conti, Monkey Island è per queste scimmie come un lager. Ecco un altro dei dilemmi con cui la nostra specie, dominante sul pianeta, ha a che fare: fino a che punto può servirsi delle altre specie per il proprio benessere? Finora, il consenso generale della comunità scientifica, e dei governi, è che gli animali “non umani”, in gran parte, devono rassegnarsi e fare da cavie. Troppo importanti sono i benefici in campo medico che si ottengono dagli esperimenti su di loro.
Tuttavia, nella fattispecie, possiamo, amaramente (conoscendo il probabile finale della storia) fare il tifo per le giovani macache che hanno infilato la porta aperta. Lo possiamo fare grazie al dono dell’immedesimazione, del rispecchiamento, che, pare, non sia una prerogativa interamente umana, e sapendo che, alla lontana, evolutivamente tutti i primati sono parenti.