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 2024  novembre 09 Sabato calendario

Chi sono i Maccabi Fanatics, più estremisti che tifosi

Il Maccabi e l’Hapoel. Il calcio a Tel Aviv vive di una rivalità cittadina che, come spesso accade, sfocia anche nella politica. I tifosi dell’Hapoel sono dichiaratamente progressisti, gemellati con il St. Pauli di Amburgo, club famoso per la sua vicinanza alla sinistra radicale, e portano nella loro curva le immagini di Che Guevara e di Karl Marx, accompagnate da bandiere con la scritta “Lavoratori di tutto il mondo, unitevi!”.I fan del Maccabi non hanno una caratterizzazione politica così marcata, ma fanno eccezione iMaccabi Fanatics, gli ultrà che si riconoscono nelle posizioni di Itamar Ben-Gvir, responsabile del dicastero della Sicurezza nazionale e leader del partito di estrema destra Otzma Yehudit, soprannominato il ministro con la pistola, perché nel 2021 puntò l’arma contro le guardie di sicurezza arabe in una discussione per un parcheggio in un garage del centro congressi Expo Tel Aviv.IFanatics sono stati fondati nel 2012, dopo lo scioglimento di Ha-Shachen Ha-12 (Il dodicesimo uomo) gruppo decisamente più moderato. Fin da subito si sono scontrati con i tifosi dell’Hapoel, durante i derby cittadini, e si sono stati protagonisti di manifestazioni di violenza e intolleranza. Nel 2014 presero di mira un giocatore della loro squadra, il centrocampista arabo-israeliano Maharan Radi, che pure era cresciuto nel Maccabi fin dal settore giovanile, coprendolo di insulti razzisti e di fatto costringendolo a trasferirsi nel 2015 all’Hapoel Be’er Sheva, squadracon una tifoseria – questa sì – totalmente apolitica. Lo scorso 7 marzo, ad Atene, poche ore prima della partita di Conference League tra l’Olympiacos e il Maccabi, gli ultrà israeliani aggredirono selvaggiamente un ragazzo che sventolava una bandiera palestinese. In rete è ancora possibile trovare il video girato dai testimoni della scena, avvenuta su una scalinata: tanti, con maglie giubbotti neri, contro uno, tra calci, cazzotti e sputi.Prima della partita con l’Ajax di giovedì, gli ultrà israeliani hanno cantato cori contro gli arabi, strappando e bruciando le bandiere palestinesi incontrate sul loro cammino per le vie di Amsterdam. Poi, allo stadio, i tifosi nel settore ospiti hanno fischiato e acceso fumogeni durante il minuto di silenzio per le vittime dell’alluvione di Valencia, probabilmente una forma di contestazione contro la Spagna per il suo supporto alla causa palestinese.