La Stampa, 8 novembre 2024
I quattro veri imperatori del mondo
È meglio giocare a carte scoperte. Cosa resta delle deflagrazioni che hanno rimpicciolito il potere degli Stati Uniti, ridotto l’Unione europea a un semplice elemento del campo americano, spinto una a fianco dell’altra Russia e Cina cancellando mezzo secolo di astuzie diplomatiche ed ideologiche per separarle e renderle reciprocamente sospette, fatto emergere la partita successiva alla Guerra Fredda che sarà Sud contro Nord, e messo l’Onu definitivamente in soffitta con le anticaglie del Novecento? Restano, a conti fatti, quattro veri signori del mondo, quattro “imperatori”, Stati Uniti, Russia, Cina e India, gli unici capaci di brutali cesarismi. E una serie di domande: chi è amico, chi è nemico, chi siamo “noi” europei?Un grande dibattito strategico si è aperto rumorosamente e dominerà i prossimi quattro anni della seconda presidenza di Trump. Non è detto che non possano venirne effetti positivi e si eviti, non appena si parli di pace, sicurezza e ordine internazionale, lo scatenarsi della attuale cacofonia e che il fuoco covi sotto la cenere.Che sia un audace empirista come encomiano alcuni o solo un opportunista senza scrupoli, l’identikit internazionale di Trump, sempre difficilmente prevedibile, potrebbe offrire la possibilità di quel summit dei Grandi che è l’unico modo per porre fine ai conflitti in corso, in particolare in Ucraina, e la costruzione di un equilibrio che regga per un certo numero di anni. Intendo un Vertice che non assomigli a Yalta, che fu un incontro tra vincitori per spartirsi le sfere di dominio, semmai al classico insuperato di diplomazia tra potenze, Westfalia, che ricucì il mondo fatto a pezzi dalla feroce Guerra dei trent’anni.Non vuol dire che i diplomatici stiano di nuovo per scambiarsi baci e abbracci, che ricordi cocenti non brucino le labbra: le parti non rimpiangono niente e continuano a sospettare le altre di fomentare di nascosto prossime offensive. Ma il ritorno di Trump alla Casa Bianca significa che verrà meno tutta una retorica a cui i democratici americani sono legati a doppio filo e in cui agiscono come cavalieri sfolgoranti in lotta con i draghi scelti di volta in volta da loro: le evocazioni offensive... Lo spirito di Monaco, il nuovo Hitler che vuole conquistare l’Europa, le accuse terribili... Crimini contro l’umanità... Popoli assassinati... Forse anche il venir meno di una serie di aggettivi ingiuriosi colonialisti, imperialisti guerrafondai imperi del male ormai di abitudine nelle relazioni tra i nuovi blocchi. Un incendio mentale che in questi due anni e mezzo ha intossicato qualsiasi riflessione.Gli sviluppi militari della guerra nel centro dell’Europa spingono tragicamente in questa direzione. Kiev sta perdendo. Ogni giorno, in una omertà imbarazzata e colpevole, l’avanzata russa implacabile metodica lenta indifferente alle perdite come è barbara abitudine di quell’esercito, tritura e inghiotte chilometri di territori nuovi nel Donbass. Si rischia di vanificare quella che è stata la vittoria ucraina e occidentale nella prima fase dell’aggressione russa, aver impedito che Putin si assicurasse cioè tutto il bottino.I politici sono tenuti e trattenuti da un necessario pragmatismo e dovrebbero evitare i luoghi comuni delle peggiori dissertazioni filosofiche da esame di maturità: morale e realismo, convinzioni e responsabilità, etica e geopolitica.Attenzione, pendio pericoloso. Il pianeta è caotico, preda di molteplici e mortali pericoli, ogni scelta si gioca la verità ultima sul ciglio di un abisso e una volta di più i mostri che sono sorti, fanatismo, terrorismi, guerre totali, non si lasciano ridurre facilmente a un denominatore comune. Il tempo dei quattro imperatori può facilmente prolungarsi nel caos di un periodo dei Regni Combattenti ancor più confuso e spietato di quello del fragile ventennio americano.La definizione di un (nuovo) ordine internazionale rende necessario fissare chi sono i reali detentori della Forza in grado di stabilire i reciproci livelli di sicurezza e le regole per evitare che si torni al caos. Sgradevole verità che non suscita primati di popolarità: ma senza questa scelta si ridurrebbe il possibile summit a una futile messa in scena, una battaglia per la platea, un buco nell’acqua, un’illusione. La potenza di Trump, Putin e Xi, atomica e non, è scritta nei fatti, l’India si aggiunge per le sue ambizioni fondate. E perché l’esser rimasta “neutrale” sull’Ucraina tra Russia e Nato assicura a Modi un ruolo di moderatore e di arbitro.Sarebbe una idea patafisica pensare che tra i quattro Grandi esista una comunità di valori coltivati dagli uni e dagli altri, dimenticando che è proprio in nome di questi valori che si sono reciprocamente scomunicati. Ma non si deve certo discutere tra loro di opposte visioni del mondo, pretese inglobanti che spesso derivano e portano al caos. Poiché l’unica qualità che viene riconosciuta a Trump è quella dell’uomo di affari addestrato alle disinvolte transazioni in cerca dell’utile, può accettare quello che gli apostoli dell’Occidente troverebbero blasfemo, tregue basate sull’uti possidetis (e che altro? ), sfere di influenza, spazi neutralizzati per evitare scontri diretti. Il materiale didattico per porre fine ai conflitti.E l’Europa? Da un giorno all’altro ci siamo scoperti nudi mentre correvamo verso felicità obbligatorie, esposti quasi senza difese alla nuova sfida post nucleare. L’Europa assiste al Grande Gioco dei quattro Grandi come spettatrice. Sono tempi in cui essere un doppio gigante, economico per grazia dell’euro e morale per il ruolo di custode del tempio dei diritti, non serve di fronte alla domanda cinica: ma quanti carri armati avete? L’Unione ha perduto all’inizio della crisi ucraina la possibilità di proporre uno schema semplice di autoaffermazione che sarebbe valsa come dichiarazione di indipendenza, costituirsi cioè all’opposizione dell’impero americano e della Russia prevaricatrice, e diventare messaggera di una inevitabile multipolarità in cui avrebbe ritrovato un ruolo; e una sedia al tavolo dei futuri negoziati. Anche senza carri armati.