La Stampa, 8 novembre 2024
Sulla scuola piccinerie ed enormità
Christian Raimo, professore liceale e scrittore, è stato sospeso per tre mesi dall’insegnamento, e stipendio ridotto della metà, per aver invocato sul ministro Valditara la Morte Nera di Star Wars. Mi spiace di non essere un appassionato di Guerre stellari, e dunque nemmeno in grado di valutare la portata offensiva o minatoria del riferimento cinematografico. Ma siccome nel frattempo non mi pare che all’appello di Raimo si siano mobilitate le più oscure forze galattiche, né che il ministro abbia chiesto giustizia in tribunale per gli insulti a corredo dell’auspicio («cialtrone», «lurido» eccetera), pensavo tutto potesse rientrare nella libertà di opinione, soprattutto di opinione sgradevole, sennò libertà non è. La punizione burocratica mi pare una piccineria degna dei nostri tempi, e il passaggio dalle piccinerie alle enormità dista solo qualche chilometro: a Venezia, un’insegnante del prestigioso liceo Foscarini è nelle grane per aver scritto su Facebook «Frecce tricolori di m…». Un senatore e una deputata, entrambi di Fratelli d’Italia, si sono arroventati per l’indignazione: come potrà mai erudire i nostri giovani una professoressa capace di offendere «il simbolo più bello della nostra Patria?». E sarebbe «una vergogna intollerabile» se costei continuasse a «percepire uno stipendio». Altro che Raimo: licenziarla, a casa, kaputt. Perché non le piacciono le Frecce tricolori, e non è padrona di dirlo, tantomeno in declinazione così scurrile. Se a questo siamo, l’espressione scatologica destinata ai tre aerei andava senz’altro risparmiata, per poi reinvestirla meglio su un paio di più meritevoli obiettivi.