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 2024  novembre 06 Mercoledì calendario

Padova, sevizia il figlio di cinque mesi «Voleva renderlo invalido per i sussidi»


C.Gu.
Tempo lettura 2 minuti
Mercoledì 6 Novembre 2024
LE INDAGINI
MILANO Nonostante i medici si prodigassero, a ogni miglioramento seguiva una repentina ricaduta. Che coincideva con le visite del genitore in ospedale. Quando i dottori, insospettiti, hanno informato la questura, le microcamere installate dalla squadra mobile nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Padova hanno svelato la verità. Era il padre del piccolo di cinque mesi che, approfittando dei momenti di assenza del personale, perpetrava le sevizie nei confronti del figlio. E lo faceva per un motivo economico: voleva rendere invalido il neonato per incassare i sussidi.
I VIDEO
Sabato l’uomo è stato arrestato, è un giostraio ventiduenne residente a Camisano Vicentino ora recluso con le accuse di maltrattamenti e lesioni aggravate. Nell’interrogatorio di garanzia davanti al gip è rimasto in silenzio, mentre la compagna ventenne al momento non è indagata. Alle domande dei medici, allarmati dal decorso del bambino, ha ripetuto: «Io non gli ho fatto niente». Ciò che intendono chiarire gli inquirenti è se la giovane fosse al corrente o nutrisse timori sul comportamento del padre di suo figlio, fermato dagli agenti in flagranza di reato mentre le microcamere riprendevano tutto. Immagini terribili: il giostraio infilava le dita in gola al neonato per provocare gravissime lesioni a faringe, lingua, tonsille e trachea. Gli schiacciava lo sterno per procurargli problemi respiratori permanenti. Un esame più approfondito da parte dei medici ha rivelato anche danni al fegato e ai reni, l’ipotesi è che il giostraio lo abbia torturato danneggiando gli organi interni, avendo l’accortezza di non lasciare ematomi. La coppia ha un bambino di tre anni, ma è con il secondogenito che si è presentata all’ospedale San Bortolo di Vicenza a luglio. Il neonato in quel momento aveva meno di due mesi, faticava a respirare e soffriva di problemi all’apparato digerente. Viene ricoverato, tuttavia nonostante le cure le sue condizioni precipitano e i dottori dispongono il trasferimento al reparto di terapia intensiva di Padova. Nulla però cambia, la cartella clinica è sempre critica e i medici si allarmano: impossibile che le condizioni del piccolo regrediscano a fronte delle cure. Si insinuano i primi sospetti, subito manifestati al presidio di polizia interno all’ospedale. Gli agenti segnalano l’emergenza alla questura e partono le indagini, con l’installazione delle telecamere accanto alla culla del bambino.
SERVIZI SOCIALI
Le sevizie vengono riprese in diretta, le immagini mostrano il ventiduenne che tortura il figlio. L’obiettivo di infliggergli lesioni permanenti, per chi indaga, andrebbe ricondotto alla volontà di monetizzare la malattia per ottenere sussidi pubblici. Da qualche tempo la famiglia era seguita dai servizi sociali, che ravvisavano una situazione di difficoltà senza però alcuna segnalazione di maltrattamenti verso i figli. Nei prossimi giorni sarà eseguita una perizia medico legale sul bimbo, ancora supportato dall’ossigeno, quando verrà dimesso sarà accolto con la mamma e il fratellino in una struttura protetta.