La Stampa, 5 novembre 2024
Pozzolo alla commissione Difesa
Fratelli d’Italia aveva bisogno di nominare un suo deputato all’interno della commissione Difesa e chi altri se non Emanuele Pozzolo?
È stato forse giudicato il profilo più adatto, alla luce del suo coinvolgimento nella celebre “sparatoria di Capodanno” di un anno fa, la serata in cui rimase ferito Luca Campana, compagno della figlia del caposcorta del collega e sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro.
No vax, anti greenpass, «sensuale, scettico e religioso», così almeno si definisce Pozzolo sui suoi canali social, ma soprattutto amante delle armi. Era suo il mini revolver “North american arms Lr22” da cui partì il colpo quella notte. Campana, colpito a una gamba, aveva sporto querela per lesioni colpose, ma almeno questa grana per il deputato di Vercelli si è risolta rapidamente: Campana ha ottenuto un risarcimento e la querela è stata ritirata. Il processo però va avanti. Pozzolo deve infatti rispondere anche di porto abusivo d’armi, omessa custodia ed esplosioni pericolose. Lui nega tutto, persino di aver sparato, nonostante la perizia balistica e due testimoni abbiano sostenuto che sia stato lui a premere il grilletto. Il prossimo 20 novembre si terrà l’udienza preliminare.
Il ministro della Difesa Guido Crosetto già aveva accettato con qualche sofferenza – raccontano – la candidatura di Pozzolo in Piemonte con FdI. Adesso se lo troverà seduto pure in commissione Difesa a Montecitorio. Anche se forse non ci sarà il tempo di incrociarsi. Il deputato no vax dovrebbe sedere infatti nella sua nuova commissione solo per un breve periodo di tempo, assicurano dai piani alti del partito di Giorgia Meloni: «È in quota nostra, ma il suo spostamento sarà una cosa temporanea, di una settimana al massimo». Parlano di «questione tecnica», non meritocratica, che nasce dalla necessità di risolvere il problema di «alcuni deputati che non avrebbero potuto partecipare ad alcuni voti importanti in altre commissioni e c’era quindi necessità di sostituirli». Tra pochi giorni, però, «tornerà a essere esclusivamente un componente degli Esteri», fanno sapere dai piani alti di FdI. Nell’effetto domino Pozzolo è così finito “in prestito” in commissione Difesa. Ad ogni modo, l’uomo giusto al posto giusto.
Fratelli d’Italia poi diceva di averlo sospeso dal partito e dal gruppo parlamentare, subito dopo lo sparo di Capodanno. La sospensione dal gruppo, però, semplicemente non è consentita dai regolamenti parlamentari: o vieni cacciato o resti dentro. E Pozzolo è rimasto iscritto al gruppo, ha continuato a votare dai banchi di FdI e viene spostato da una commissione all’altra dal capogruppo di FdI alla Camera, Tommaso Foti. Potevano mandarlo nel Gruppo Misto e in caso di assoluzione, semmai, reintegrarlo. Non è stato così. Hanno preferito “punirlo” tenendolo con loro, senza permettergli di intervenire in Aula a nome del partito o di presentare interrogazioni ai ministri: un deputato monco, ma pur sempre con la divisa di FdI addosso.
Ora spera di poter rientrare a pieno titolo nelle file dei Fratelli. Da settimane si dice sicuro, parlando con i suoi colleghi a Montecitorio, che verrà prosciolto da tutte le accuse. Dentro il partito, però, sembrano più che altro attenti a non fare alcun passo in avanti verso di lui. Non ufficialmente, almeno. Lo ascoltano, come ha fatto per un’ora Foti pochi giorni fa, nel suo ufficio, ma le cose, sottolinea un dirigente di FdI, «restano come sono, non c’è nessun segnale di reintegro».