la Repubblica, 5 novembre 2024
Storia della Pennsylvania
C’è la Pennsylvania al centro della sfida fra Kamala Harris e Donald Trump per la Casa Bianca e ciò riaccende i riflettori sullo Stato rivelatosi spesso decisivonelle trasformazioni dell’America.
La storia della Pennsylvania inizia nel 1681, quando il re d’Inghilterra Carlo II concede a William Penn, un quacchero, una vasta area di terra. Penn fonda la Pennsylvania con l’intento di creare un luogo di tolleranza religiosa e governo democratico. Le sue idee di libertà e uguaglianza trasformano la Pennsylvania in un faro di speranza, attirandoimmigrati europei in cerca di diritti.Il “Frame of Government” di Penn è uno dei primi esempi di carta costituzionale: include principi che, un secolo dopo, ispirano la Costituzione americana.
Al tempo delle colonie il valore delle idee gareggia con quello della geografia perché lo slancio è nell’esplorazione del Far West e la Pennsylvania è attraversata dai pionieri che dalle coste atlantiche si muovono verso il fiume Ohio, prima vera frontiera da superare. Ci riesce Robert La Salle, superandolo nel 1669 nell’odierno Kentucky, e il nome deriva dal termine iroqui “O-y-o”, grande fiume. Il cui corso, bagnando Pittsburgh, fa della Pennsylvania uno Stato atlantico che sconfina nel Mid-West, ponte naturale fra l’America delle origini nell’Atlantico e le nuove terre dell’Ovest.
Quando nel 1775 inizia la rivoluzione è Philadelphia, la più grande città dello Stato, a diventare il cuore della rivolta contro l’Impero britannico e, l’anno seguente, i rappresentanti delle 13 colonie ribelli firmano la Dichiarazione di Indipendenza nella Pennsylvania State House oggi meglio nota come la Independence Hall, dove ogni studente americano mette piede dopo aver sostato davanti alla “Liberty Bell”, la campana che suonò nel primo “Independence Day”, diventando poi un simbolo del movimento contro la schiavitù. Nell’Independence Hall si gettano le fondamenta della Repubblica, esprimendo volontà di indipendenza ed autogoverno che, 11 anni dopo, fanno tornare Philadelphia protagonista per la riunione dei 54 delegati che scrivono la Costituzione, creando un sistema di governo basato sull’equilibrio fra i poteri, federale e statale, e sui diritti fondamentali dei cittadini.
Nella stessa Independence Hall avviene nel 1794 un voto che diventa leggenda. Viene presentata al Congresso la mozione per la traduzione delle leggi in tedesco. Nella Pennsylvania abitata da un gran numero di immigrati tedeschi è l’origine del mito sul bivio sulla lingua delle colonie. La petizione viene respinta per un solo voto – 42 a 41 – e a fare la differenza è l’astensione di Frederick Muhlenberg, primo Speaker della Camera, che a dispetto dell’origine germanica dice: «Prima i tedeschi diventano americani, meglio è». E ciò basta per trasmettere ai posteri l’emozione che è quello il momento in cui l’inglese si impone come lingua ufficiale.
Nel 1863 l’Unione è travolta dalla guerra civile innescata dalla rivolta del Sud contro l’abolizione della schiavitù decisa dal presidente Abramo Lincoln e una delle battaglie più drammatiche avv iene, nel luglio di quell’anno, a Gettysburg, dove le forze dell’Unione sconfiggono i confederati del generale Robert Lee, obbligandoli alla ritirata verso Sud. Nello stesso luogo, pochi mesi dopo, Lincoln pronuncia le 272 parole del “Gettysburg Address” ribadendo i valori dell’intera nazione per definire il sacrificio dei caduti «un nuovo inizio di libertà». Con l’arrivo del XIX secolo e della rivoluzione industriale, Pittsburgh e gli impianti per il carbone e l’acciaio divengono i motori della trasformazione economica. Sono queste acciaierie ad essere decisive per la costruzione delle ferrovie, forza trainante del boom industriale prolungato dalle guerre mondiali. E ciò porta alle battaglie sindacali su condizioni di lavoro, salari dignitosi e protezioni contro gli infortuni, dando origine a conquiste di giustizia sociale divenute patrimonio collettivo. L’inizio del XXI secolo passa per il prato di Shanksville, contea di Somerset, dove precipita uno dei quattro aerei commerciali dirottati dai terroristi di Al Qaeda nell’attacco dell’11 settembre 2001.
Specchio di una popolazione rurale conservatrice e urbana liberal, nelle elezioni più recenti la Pennsylvania si è trasformata da roccaforte democratica nello “Stato in bilico” che indovina il Presidente: nel 2008 e nel 2012 premiò Obama, nel 2016 Trump e nel 2020 Biden. E anche oggi la nazione aspetta il suo verdetto. Perché la Storia americana passa per le terre di William Penn.