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 2024  novembre 05 Martedì calendario

Biografia di Diana Del Bufalo

«Da 0 a 10, se 10 è Taylor Swift direi che sono famosa 5. Ogni tanto qualcuno mi riconosce, nei negozi magari fanno lo sconto a mia madre. A me un po’ imbarazza. E comunque va bene così: vivo in campagna a Sud di Roma, amo stare tranquilla, le grandi star se lo sognano». Poco dopo il nostro colloquio, sull’Instagram di Diana Del Bufalo compare un video: lei che spadella cicoria raccolta dietro casa. Eppure cinque è un voto basso per la fama nazionale di un’attrice-cantante come Del Bufalo, classe 1990, che dalla partecipazione ad Amici nel 2010 non ha smesso di aggiungere produzioni al suo carnet in stile Broadway. La sola che non rifarebbe più è «la presentatrice: sei troppo obbligata a stare in tempi calcolati al secondo, io sono una spontanea, non ce la faccio». Questo risulta subito evidente all’intervistatrice: Del Bufalo parla veloce, sorride molto, e ogni domanda interrompe una risposta torrenziale.
Gira l’Italia con uno show intitolato Sogni e desideri. Quali ha avverato?
«La mia vita oggi è più bella di quel che osassi sognare. Non per insicurezza, eh? Di me ho sempre avuto grande considerazione. Tranne nella fase in cui ero cicciottella, e tutte si fidanzavano e io no».
E quando è finita?
«Presto. Cioè, tardi: ho dato il primo bacio a 17 anni. Poi a 23 mi sono fidanzata col mio primo compagno, di 15 più grande. La scoperta del sesso, dell’amore. Lì mi è scattato qualcosa nel cervello. Prima anche a scuola andavo male, ero molto naif, non capivo niente, e del resto cosa capisci se non capisci il sesso?»
In che senso andava male?
«Eh, tesoro: arrancavo. A storia avevo il debito, la prof diceva che non studiavo. Ma a me proprio sfuggiva il senso di tutto: questo viene, va, conquista terre, ammazza donne e bambini, ma perché! Non ce l’aveva un posto dove andare? A me parevano tutti matti».
Mi immagino quindi che oggi lei non apra i giornali.
«No, certo che no. Purtroppo coi social non puoi non sapere le cose, con belle mazzate visive, ma non mi va di vedere cose brutte. Se posso fare qualcosa lo faccio».
E cosa fa?
«Beneficenza. Tanta, ma non si dice. Mi sono iscritta alla Croce Rossa da volontaria, ma non sono ancora andata. Però mi piacerebbe perché so mettermi nei panni di chi sta male. Soffro da anni di attacchi di panico, causati da una serie di traumi».
Cosa è successo?
«Ma non si dice! Se sei famoso dei fatti tuoi veri non puoi mai parlare perché esponi mille altri… Di base, il mio lavoro non collima con quello che sono. C’è una meschinità e una vanità generale che mi disgustano. Ti prendono per una parte, e quelle scartate subito a sparlarti dietro...»
Come si cura?
«Vado da una psicoterapeuta. Le chiedo: quando guarisco? Mi dice che ognuno ha i suoi tempi. Ma c’è gente che non sa cosa sia il panico. Tipo il mio fidanzato».
Chi è?
«Uno molto logico. Patrizio, direttore finanziario di una società. È più grande e stiamo insieme da due anni».
Però nella sua carriera ha fatto anche buoni incontri. Penso all’esordio ad Amici.
«Che esperienza bellissima. Lavoravo con una leggerezza che non ho più avuto».
È rimasta memorabile l’arringa che le dedicò Platinette, difendendo il suo essere «cicciottella».
«Mi piace mangiare. Ho il fisico che mi piace da quando sono vegetariana. Con Mauro ci sentiamo ogni tanto, abbiamo i rispettivi numeri».
E Maria De Filippi?
«Il suo numero, ovviamente, non ce l’ho. Ma quando ci incontriamo siamo cordiali».
Nel 2023 ha girato una commedia con la pornostar Valentina Nappi. «Pensati Sexy». Con lei siete amiche?
«Amicissime. È colta, piena di idee e soprattutto sa che un rapporto si fa per gradi, non ti investe con mille moine improvvise».
Ornella Vanoni, sul set di 7 donne e un mistero.
«Che bomba lei. Forse il film era un po’ lento».
La sua strada è costellata di grandi donne. Uomini?
«C’è il regista Alessandro Genovesi che dice che io sono la sua attrice feticcia [sic] non so cosa significhi».
Non ci credo che non lo sa.
«Giuro».
A scuola andava male, ad Amici è esplosa. Cos’è il talento per lei?
«È quando ti viene molto facile fare una certa cosa molto bene. A me quello che faccio viene facile, senza studiare troppo. Mi scuso: sembrerò arrogante».