il Fatto Quotidiano, 4 novembre 2024
Vince il concorso, ma lo aveva passato 40 anni fa
Allacciate le cinture, si torna indietro nel tempo, di 40 anni per l’esattezza. Tanti ce ne ha messi una signora di Catanzaro per vincere un ricorso. Lo presentò che era ragazza, un’altra era geologica con il mondo che aveva ancora il Muro di Berlino, la lira e le cabine a gettoni. Ma quella biologa andava assunta, dice oggi il Consiglio di Stato. Peccato che nel frattempo sia in pensione, con tre bei nipotini, perché da allora sono passati 40 anni e 27 governi, dall’Andreotti VI a quello Meloni. Una storia surreale di carte bollate che è finita solo poche settimane fa quando il Consiglio di Stato ha dato definitivamente ragione alla dottoressa Emira Picciotti, ex dipendente della Provincia Catanzaro, classe 1953, riconoscendole il diritto a ricevere un risarcimento per la mancata assunzione negli anni dal 1983 al 1993, oltre a 7mila euro di spese legali. Risarcimento che, tra capitale e interessi, il suo avvocato Gian Paolo Stanizzi quantifica in circa 1,2 milioni di euro. Una donna per due record, insomma.
La storia incredibile inizia il 7 dicembre 1983, quando al governo c’era Craxi e Platinì era in corsa per il pallone d’oro, al cinema davano Flashdance, nelle radio Thriller di Michael Jackson. La signora Picciotti era fresca di laurea e felice come una Pasqua: aveva appena messo su famiglia (oggi ha tre figli) e vinto un concorso nazionale per un posto al Centro provincia di ecologia di Catanzaro. Neppure il tempo di festeggiare che la presa in servizio le viene impedita dall’accertamento di legittimità del Coreco, l’organismo di controllo regionale, che ne disponeva l’annullamento perché il posto di biologo, nel frattempo, era venuto meno per trasferimento dei servizi al sistema sanitario nazionale. Scatta così il primo ricorso. La signora lo vince nel 1990, quando c’era il VI governo Andreotti, con il Consiglio di Stato che annulla il provvedimento del Coreco, riconoscendo l’illegittimità del diniego all’assunzione.
Ma ecco che l’anno dopo, governo Andreotti VII, il Coreco annulla la delibera di nomina per mancanza di posti in organico. Nel 1993, governo Dini, un’altra delibera dell’amministrazione provinciale riconosce la retrodatazione economica, non quella giuridica. Altro giro al Consiglio di Stato che nel 2011 – a palazzo Chigi ora c’è Ciampi – conferma quel mezzo diniego. Ma la biologa è testarda e chiede un risarcimento per gli anni non lavorati.
E arriva così la sentenza del Consiglio di Stato del 2 ottobre 2024 scorso, governo Meloni: l’Amministrazione Provinciale di Catanzaro dovrà formulare una proposta risarcitoria per il periodo che va dal dicembre 1983 all’ottobre 1993, includendo gli emolumenti stipendiali che avrebbe dovuto percepire, con l’aggiunta degli interessi e della rivalutazione monetaria. “La dottoressa Picciotti non ha mai abbassato la testa, pur avendo visto la sua vita professionale profondamente segnata da questa vicenda”, sostiene l’avvocato Stanizzi. Sicuramente segnata dal tempo. «Quando l’avvocato mi ha chiamato non ci volevo credere» dice al Fatto, quasi sorvolando sul fatto che avesse ragione e che le spetterà un risarcimento, comunque verrà calcolato.
«Sono rimasta interdetta perché in questa altalena di sentenze per quasi mezzo secolo mi sono abituata che finché non leggo non credo”. Ricorda quanto le sia poi costato quel decennio senza lavoro. “Dovetti fare enormi sacrifici, avevo due bambini piccoli e dovevo lavorare ma non ero stata assunta. Così ripresi in mano gli studi, potrei aprire una pelletteria con tutte le borse di studio che presi ma con quelle non ci sfami i bambini». Racconta dei figli nati proprio nel 1982 e 1983. «Erano gli anni Ottanta, quelli in cui la mia generazione veniva colpita dai primi anni di disoccupazione, quando si iniziava a sospirare per quel posto alle Poste. Oramai avevo messo su famiglia ma non potevo arrendermi a una cosa ingiusta, che messaggio avrei trasmesso?».
Progetti? «Prima mi faccia vedere bene la sentenza» dice la biologa con un filo di superstizione. In effetti, potrebbero essere solo i suoi primi 40 anni.