il Fatto Quotidiano, 2 novembre 2024
Gli incipit letterari più amati dai lettori
Erano i giorni migliori, erano igiorni peggiori, era un’epoca disaggezza, era un’epoca di follia,era tempo di fede, era tempo diincredulità, era una stagione diluce, era una stagione buia, erala primavera della speranza, e-ra l’inverno della disperazione,ogni futuro era di fronte a noi, efuturo non avevamo, direttiverso il paradiso, eravamo in-camminati nella direzione op-posta. A farla breve, era quelloun tempo così simile al nostroche alcune fra le voci più auto-revoli, quelle che più strillava-no, insistevano a giudicarlo, nelbene e nel male, solamente persuperlativi.(“Le due città”, di CharlesD i c ke n s )ANDREA BARABINOIo ero, in quell’inverno, in predaad astratti furori. Non dirò qua-li, non di questo mi son messo araccontare. Ma bisogna dica cheerano astratti, non eroici, non vi-vi; furori, in qualche modo, per ilgenere umano perduto.(“Conversazioni in Sicilia”, ElioV i tt o r i n i )FRANCO FERRAMIN