La Stampa, 2 novembre 2024
La Grecia permette la maternità surrogata (ma solo se è gratis)
«Donne italiane ribellatevi a questa legge ingiusta. Fatelo per voi e per le vostre figlie». Irini Dimou ha 42 anni, tre figli, due tumori e passione da vendere. Vive ad Atene e si occupa di consulenza per chi intraprende un percorso di Gestazione per altri in Grecia dal 2017. «Qualche mese fa mi hanno detto che devono farmi l’isterectomia. È terribile ma io ho già avuto i miei figli. Che cosa avrei fatto se avessi avuto questa diagnosi venti anni fa?». Quello che fanno le centinaia di coppie che si rivolgono a lei ogni anno: provare a chiedere a un’altra donna di portare avanti la gravidanza al posto loro, con i loro embrioni, la tecnica che in Italia è illegale all’interno dei confini nazionali come prevede la legge 40 sulla fecondazione assistita e che – quando sarà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la legge approvata dal governo Meloni il 17 ottobre – sarà vietata anche all’estero.In Grecia, invece, è un settore in forte crescita. Non esistono statistiche ufficiali relative all’intero Paese ma secondo Irini con la Gpa hanno figli circa 500 coppie l’anno. «Il doppio rispetto alle cifre che si registravano prima del Covid», assicura. Le uniche cifre pubblicate in circolazione sono quelle delle sentenze di autorizzazione della procedura pronunciate dai tribunali greci: 82 solo ad Atene e Salonicco nel 2022, 51 nei primi mesi del 2023. Dati molto parziali. Basta andare a parlare con uno delle decine di medici che si occupano di Gpa in Grecia per rendersene conto. Theodoros Kalampokas, 47 anni, è ginecologo, specializzato in riproduzione assistita, lavora all’Aretaieion Hospital, l’ospedale universitario di Atene, e ha uno studio a pochi metri dall’ospedale, lungo il viale Vasilissis Sofias. «Seguo dalle 5 alle 10 Gpa ogni anno, da 15 anni. In totale ne avrò seguite oltre 50 solo io». Le ricorda tutte. «La prima era una donna di una trentina di anni con una malformazione dell’utero. Ad aiutarla fu la madre, una donna di 56 anni. Fu lei a consentire al nipote di nascere e andò tutto benissimo». Una storia non molto diversa dall’ultima seguita fino a poche settimane fa. «In quel caso abbiamo aiutato una dottoressa greca di 46 anni specializzata in reumatologia che aveva provato di tutto per avere un figlio ma aveva avuto già 9 aborti. A prestarsi per portare avanti la gravidanza è stata la sorella, un’insegnante di quattro anni più giovane», racconta il dottor Kalampokas. E ora ha avviato da poco la procedura con due coppie di origini polacche ma di nazionalità tedesca. «In entrambi i casi si tratta di coppie con problemi all’utero. Per fortuna una delle donne prima di ammalarsi di tumore ha congelato gli embrioni», racconta.Sono alcune delle tante storie di coppie greche o straniere che possono ricorrere alla Gpa in Grecia, perché hanno i requisiti previsti dalla legge. «Le norme in vigore dal 2002 danno la possibilità di avviare una procedura di Gpa in Grecia alle donne che hanno malformazioni genetiche o altri problemi di salute che impediscono loro di portare avanti una gravidanza. – spiega Irini Dimou – Possono essere donne single o coppie eterosessuali. Non possono essere coppie di uomini ma può avere il via libera una donna lesbica che accede alla procedura come single. La prima fase è accertarsi che sussistano queste condizioni poi si passa alla ricerca della gestante. «Se si segue una procedura ufficiale, le donne sono in gran parte greche, oppure georgiane o albanesi», spiega Irini Dimou.Il tribunale nella sentenza di autorizzazione prevede una compensazione per le spese, per il mancato lavoro, per il tempo dedicato a quest’attività. «Nel caso delle donne di cui mi occupo io il compenso si aggira intorno ai 35mila euro», afferma la consulente. «Quella greca è una legge che tenta di tutelare tutte le parti in causa, dalla gestante ai futuri genitori, ai dottori fino al bambino che viene registrato come figlio dei genitori mentre la gestante non appare in alcun modo», spiega Vicky Iosifelli, ostetrica. «Non è una legge perfetta, ci sono tentativi di sfruttamento di donne anche qui in Grecia», commenta Zaira Papaligoura, psicologa oggi in pensione che ha condotto diversi studi sulla Gpa nella sua attività di docente universitaria a Salonicco. «Ma è meglio che non avere una legge o proibire del tutto la Gpa – aggiunge – Non si può impedire alle persone di non desiderare figli se non possono averne. Si può, però, fare in modo che li abbiano nella maniera più sicura possibile»