la Repubblica, 2 novembre 2024
Accademia Manduria, la città delle lauree facili
Nella città del vino rosso primitivo e del re di Sparta Archidamo, che, alleato dei nemici tarantini, qui trovò la morte – parliamo di Manduria – si è creato il reticolo più denso di centri di recupero scolastico e, soprattutto, di studi universitari e para- universitari privati dell’intero Paese. In questa subregione del Salento a propensione agricola e in parte turistica, neppure trentamila residenti compresi bambini e ultraottantenni, ci sono sei centri e-Campus in un pugno di strade. E-Campus è la realtà figlia del Cepu di Francesco Polidori: garantisce titoli di studio da spendere nei concorsi pubblici.A ridosso del centro storico svettano due sedi legate a Multiversity, l’erede della Pegaso di Danilo Iervolino, e un ufficio legato all’Università telematica Giustino Fortunato. In via Enrico Tazzoli, prima periferia, c’è Salento formazione: alfabetizzazione digitale, certificazioni per il personale Ata. Dieci realtà di educazione privata, scolastica e accademica: nessuno ha questi numeri in rapporto alla popolazione.«È una storia che ha vent’anni», spiega l’avvocata Francesca Andrisano, che guida il Centro Studi Valentino, «i primi poli per il recupero a Manduria sono nati nel 2005, prima delle tante proposte di affiliazione avanzate da e-Campus. La nostra città ha sempre attratto studenti e imprenditori del sapere, in tempi precedenti all’esplosione delle università telematiche. L’accelerazione delle ultime stagioni, successive al Covid e ai cambi di abitudini allo studio che la pandemia ha dettato, è dovuta al fatto che alcuni professionisti hanno capito che questo è un affare praticabile». Una nuova branca di lavoro in un’area depressa, dopo la vendita del vino e dell’olio, l’offerta di bed and breakfast accanto alle chiese romaniche, un po’ di pubblico impiego. Il business del sapere facile.Dietro Manduria school & university ( esclusivamente “private”, qui non c’è traccia di dipartimenti degli atenei statali di Bari o del Salento) ci sono, abbiamo visto, avvocate specializzate nel diritto civile. E piccoli imprenditori dell’informatica, insegnanti pendolari che, dopo la mattina trascorsa in un istituto tecnico della lontana Barletta, dedicano il pomeriggio all’attività di recupero del sapere. E-campus ha offerto possibilità di guadagno a tutti, e per tutti titoli di laurea a prezzi raggiungibili.Ecco Francesca Russo, titolare con la madre Anna di Anfra Studi. Congeda tre studenti venuti a prendere informazioni nella sede di viaGigli – l’unica di cinque visitate aperta il mercoledì, che pure è un giorno di piena attività scolastica – e racconta: «La mia attività è un successo perché conosco la scuola e l’università pubbliche e posso orientare gli studenti nel loro percorso verso un titolo di studio. Mi sono laureata in Giurisprudenza alla Aldo Moro di Bari elì ho preso l’abilitazione alla professione da avvocato. Poi ho scelto l’insegnamento e oggi sono di ruolo sul sostegno. Anche mia madre è stata docente. Suggerisco ai diplomati che vengono da me di frequentare almeno per un anno un ateneo statale, conoscere lo studio condivisocon i compagni e solo in un secondo tempo avvicinarsi a questa realtà formativa più facile e solitaria. Dispense, lezioni online da guardare la sera e ripassare nel weekend. Oggi è forte la richiesta per la triennale di Scienze motorie. Per la prima laurea non c’è bisogno di discutere la tesi: si fissa il giorno della consegna e il titolo è tuo. Il titolo Anfra Studi vale esattamente come il diploma ottenuto in un’università tradizionale, si possono affrontare tutti i bandi pubblici».C’è solo un’aula, nell’ennesima sede e-Campus. Sette computer, ed è vuota nel tardo pomeriggio. «Qui dentro non vede professori, e neppure studenti, perché tutto è a distanza». Dice Francesca Russo: «Sono su piazza da cinque anni e non temo concorrenza. Possono aprire anche venti affiliati e-Campus, io so lavorare. I miei referenti alla sede centrale? Cambiano ogni mese, noi siamo solo l’ultima ruota del carro». La retta annuale standard è di 2.800 euro, ma può variare: «Andiamo incontro alle singole esigenze».Molti orali, qualche scritto. Esami tutti a distanza. «I nostri clienti sono di Manduria e comuni limitrofi. Molte le donne, che nella loro prima vita hanno sacrificato lo studio per crescere la famiglia. Con i figli più grandi queste madri possono cambiare vita, e ci provano». Provano a cambiare orizzonte, dice, anche gli operai della vicina Ilva, che dalla fabbrica di Taranto cercano di uscire grazie al pezzo di carta con valore legale. «Con l’obbligo di frequenza di un ateneo tradizionale sarebbero stati condannati all’altofornoa vita». A Manduria i cartelloni “Ottieni il tuo diploma” sono secondi, per diffusione, solo agli indirizzi delle cantine dell’area. E ti assicurano il titolo in una stagione, quali che siano gli anni perduti. Le consociate e-Campus si spingono a nord fino a Martina Franca, a ovest verso Taranto e, dall’altra parte, si allargano lungo la piana brindisina. Sono di Manduria il rettore e il segretario dell’e-Campus Hetg, para-università elvetica con sede in uno studio di avvocati italiani insediati a Ginevra. L’avvocato Nicola Muscogiuri, il rettore, è stato vicesindaco della città pugliese nel 2012, in quota Forza Manduria, realtà legata alla Lega di Salvini.Di questo movimento di sapere privato e a distanza il Comune di Manduria non sa nulla e il suo assessore all’Istruzione, il vicesindaco Andrea Mariggiò, preside in un istituto pubblico in provincia di Brindisi, non può che prendere atto. «La domanda dal basso è sincera», dice, «ma il rischio del diplomificio di scarsa qualità esiste. Dovremo prendere contatto con queste realtà per capire il fenomeno, organizzerò un convegno».