Corriere della Sera, 1 novembre 2024
I tormenti dei 5 Stelle
«Il tema non è andare da soli o meno. Il tema è ritrovare identità e appeal». «Chi ci votava, ora è tornato ad astenersi». «Come facciamo ad abbandonare il campo progressista dopo cinque anni?». «A Campo Marzio hanno ragione, serve una virata». Il gruppo parlamentare discute sugli scenari del Movimento che sarà. Tra deputati e senatori la delusione che serpeggiava subito l’esito del voto in Liguria ha lasciato il posto alla preoccupazione. C’è chi la sente sulle prospettive del partito, chi invece la riduce a una questione personale.
Sono una decina gli stellati in attesa di capire cosa uscirà dalla Costituente per stabilire o meno cosa fare del proprio futuro, se rimanere nel Movimento e come. Il numero degli eletti nei gruppi, però non è una priorità. I territori sono sul piede di guerra, lamentano l’assenza dei vertici e dei parlamentari stessi.
In questa crepa con la base potrebbe insinuarsi Beppe Grillo. Il garante aspetta il prossimo step elettorale: un cattivo esito del voto in Emilia-Romagna e Umbria (si vota in entrambe le Regioni il 17-18 novembre) per i Cinque Stelle potrebbe essere un assist in vista della Costituente. C’è chi assicura: «Beppe vuole risvegliare gli attivisti per il gran finale». Forse proprio per tutelarsi dal garante e sollecitare gli attivisti, Giuseppe Conte si appresta a tornare in piazza per la campagna elettorale.
Nel mirino soprattutto l’Umbria, per ribadire la centralità dei Cinque Stelle tra le forze d’opposizione. Con il garante lo scontro arriverà poi. Le voci che circolano sulla riduzione dei poteri di Grillo (unite alla risoluzione del contratto di comunicazione) sono, nelle sostanza, un invito a uscire di scena. Il duello si sposterà proprio sulla base, su quanti iscritti seguiranno il nuovo corso.
L’ala movimentista, però, continua a pungere. Ieri Danilo Toninelli è intervenuto con una diretta social per commentare parola per parola l’attacco di Paola Taverna nei suoi confronti. «Tre anni e mezzo fa Conte parlava di nuovo corso, diceva ora ripartiamo dai territori. Ora dopo tre anni di gestione Conte-Taverna i territori non esistono», attacca l’ex senatore.
E ancora: «Porsi il dubbio che state facendo un disastro, no? Porsi il dubbio magari che non sono Toninelli, Raggi e Grillo i nemici, ma che vi stanno dicendo “Ragazzi state sbagliando un po’ di cosette”, no? Ma è sempre colpa degli altri?».