il Fatto Quotidiano, 31 ottobre 2024
Travaglio ancora su Conte
Molti mi scrivono a proposito del mio articolo sul voto in Liguria. Rispondo a chi l’ha equivocato: se un giornalista viene frainteso è colpa sua, non del lettore. Le obiezioni principali sono due.
1) “Ma allora ha ragione Grillo a opporsi all’alleanza organica di Conte col Pd”. Purtroppo Grillo non ha più idee (o, se le ha, le nasconde bene), ma solo rancori e interessi. E la sua recente avversione alle alleanze non è credibile: fu proprio lui a conficcare il M5S nell’alleanza più innaturale ed eterogenea mai vista (il governo Draghi, addirittura con B.). Conte non ha stretto alleanze organiche col Pd: diversamente da qualche smemorato dei suoi, non ha neppure applicato ai 5Stelle l’etichetta di centrosinistra. Nello Statuto approvato dagli iscritti, li ha definiti “progressisti”: l’opposto dell’attuale Pd, refrattario a ogni cambiamento e nostalgico di Renzi. Ha fatto bene ad allearsi col Pd in Sardegna per sostenere la Todde e ora fa bene a riprovarci in Umbria con una civica pacifista e green come la Proietti. Ha fatto bene a non appoggiare il Pd degli affari in Piemonte. Ha sbagliato a donare il sangue a candidati invotabili in Liguria, Abruzzo e Basilicata. Le alleanze è insensato sia darle per scontate sia rifiutarle “a prescindere”: dipende dalle persone e dai compagni di strada. Nessun atto dovuto: si decide caso per caso. Idem per il governo: se il Pd sarà aperto alle idee 5Stelle come Salvini all’inizio e poi Zingaretti, si firma un contratto e lo si realizza. Sennò, opposizione.
2) “I 5Stelle sono finiti, Conte si faccia da parte e si torni alle origini con Grillo, Raggi e Di Battista”. I 5Stelle, malgrado sconfitte, scissioni, espulsioni, calunnie e risse, restano la terza forza d’Italia, stimata nell’ora più buia fra il 14 e il 12%. Cosa debba fare Conte lo decideranno gli iscritti che l’hanno votato due volte. Grillo, dopo i capolavori di Draghi e del vitalizio da 300 mila euro, le origini non sa più cosa siano. Anche la Raggi si schierò pro Draghi fin dal primo giorno. E Di Battista strappò la tessera proprio quel giorno. I 5Stelle sono in crisi perché sono gli unici ad aver realizzato il loro programma (Draghi e Meloni non han fatto altro che distruggerlo). Ora devono darsene uno nuovo: a questo serve l’Assemblea di novembre. Se ce la faranno o falliranno, si vedrà alle elezioni politiche, dove han sempre dato il meglio. Li davano già per morti nella culla e da allora il loro funerale viene annunciato un paio di volte all’anno. Poi, quando meno te lo aspetti, tornano su, come i fenomeni carsici. In questo Conte, il politico più sottovalutato del secolo, è il più grillino di tutti. Il loro motto è quello di Mark Twain quando lesse il suo necrologio sui giornali: “Spiacente di deludervi, ma la notizia della mia morte è fortemente esagerata”.