la Repubblica, 31 ottobre 2024
Elogio dei cattivi giornalisti
Caro Merlo, Igor Boni, Francesco Iannuzzi, Silvja Manzi e Chiara Squarcione, militanti di “Europa Radicale”, sono andati in Georgia in occasione delle elezioni. A Tbilisi hanno lasciato tre rose rosse davanti alla casa dove viveva il giornalista di Radio Radicale Antonio Russo, prima di essere trucidato 24 anni fa, mentre raccoglieva prove sui crimini russi in Cecenia, i primi di Putin.Giulio Manfredi – europaradicale.eu
Antonio Russo, che la madre Beatrice voleva farmacista come lei, studiò Filosofia e a ogni trenta che prendeva diceva alla mamma che erano stati esami di Farmacia. Beatrice, che è morta nel 2011, undici anni dopo Antonio, ha amato e onorato le bugie del figlio di cui è stata sempre fiera perché «la sua morte è stata coerente con tutta la sua vita». Di sé Antonio diceva: «Sono contento di essere un cattivo giornalista perché quelli bravi, i grandi invitati, arrivano e per 24 ore si appassionano, ma il giorno dopo se sono già dimenticati. Io invece sto qui perché non riesco a staccarmi dalle storie che racconto». Beatrice creò il premio Russo dedicato “ai cattivi giornalisti”. Quest’anno l’ha vinto per la carta stampata il nostro Fabio Tonacci.