Libero, 30 ottobre 2024
Le feste anti-Halloween in parrocchia
«Tu da chi ti travesti?». «Da zombie o da diavolo, non so… E tu?».
«Io da San Francesco». «Ma è Halloween! Che c’entrano i santi?».
L’ipotetico dialogo tra due bimbi in questi giorni porta a galla il vero nodo della questione: i santi c’entrano, eccome, e cercano di riprendersi la “scena”, visto che la vera natura del ponte di Halloween in realtà era la festa di Ognissanti e dei defunti, il famoso giorno dei morti, come l’hanno a lungo celebrata anche poeti e scrittori, fra i tanti Giovanni Pascoli...
Ogni anno, in questo periodo, si riaccende il dibattito tra Halloween e la festa di Ognissanti. Separate da uno solo giorno sul calendario – il 31 ottobre e il primo novembre – le due celebrazioni hanno alle spalle una lunga storia intrecciata. Halloween ha origini antiche, legate ai culti pagani del mondo celtico, ed è poi approdata negli Stati Uniti, dove ha assunto i tratti di una festa colorata e dedicata al mondo dell’horror. Poi il tutto è tornato in Europa, trasformato in una giornata di maschere, scherzi e dolciumi, una trasformazione dunque prevalentemente commercializzata. L’ormai datata questione, da parte della Chiesa, è come affrontare l’avanzata delle celebrazioni neopagane che hanno scalzato, di fatto, il senso profondo del rito religioso, così profondamente legato al concetto della morte e della vita oltre la vita. Combatterla, ignorarla o tentare di strapparle terreno e posizioni, senza troppo drammatizzare o lanciare anatemi?
Agli zombie, agli scheletri danzanti, al “dolcetto o scherzetto”, che tanto piacciono ai bambini e agli adolescenti, parrocchie, chiese, oratori, gruppi vari quest’anno schierano sul campo santi, preghiere, rosari, processioni. Così da nord a sud si susseguono iniziative e proposte che gareggiano in originalità e coinvolgimento. A Giovinazzo, nella provincia di Bari, la parrocchia di Sant’Agostino invita i bambini ad una festa in cui divertirsi e travestirsi, sì, ma lasciando perdere mostri vari e scegliendo un santo come “modello”. Lo slogan diffuso è infatti “Scegli un santo e vestiti come lui”; del resto la locandina che reclamizza la festa dichiara che “in Paradiso ci si diverte”. A Ravenna l’appuntamento è simile, ma l’invito a vestirsi come un santo è rivolto anche ai genitori. A Padova la “ribellione” agli eccessi di Halloween si porta avanti a colpi di rosario, recitato di sera in varie chiese, snobbando le varie feste che, secondo il giudizio di molti, sono diventate ripetitive e anche noiose.
A Milano tra il 31 ottobre e il 1 novembre è prevista una staffetta di preghiera per ricordare Carlo Acutis, morto a soli 15 anni, proclamato beato e destinato a salire agli onori degli altari. Durante l’ormai tradizionale “Notte dei Santi” – proposta che la diocesi offre da anni a quanti vogliono vivere in modo alternativo la notte dei mostri, delle streghe, delle zucche ghignanti – i ragazzi potranno andare “alla scoperta” della santità di Carlo Acutis percorrendo le vie e toccando i luoghi della Milano in cui si è svolta la sua vita. In alcune parrocchie del veronese c’è attesa per la Festa della Luce, indetta come “proposta cristiana per bambini e ragazzi come alternativa alla festa di Halloween”, per educarli al vero significato della vigilia della festa di Tutti i Santi, ricordando le parole di Gesù nel Vangelo di Giovanni. “Io sono la luce del mondo, chi segue non cammina nelle tenebre, ma avrà la luce della vita”.
Feste alternative, costumi da santi, meditazioni e rosari, invocazioni contro satana e i suoi accoliti, per proteggere soprattutto i ragazzi. C’è chi prende seriamente le minacce spirituali che la scristianizzazione della festa potrebbe contenere. Il Gris (Gruppo di ricerca e informazione socio-religiosa fondata nel 1987 per promuovere la ricerca e lo studio sulle sette e i nuovi movimenti religiosi) nella Diocesi di Acqui Terme anche quest’anno propone una veglia di preghiera nella notte di Ognissanti e invita a diffidare dalla festa “pagana”, contrapponendo alle atmosfere horror immagini sacre e vite dei santi. Gli esorcisti mettono in guardia: tirare in ballo spiriti, demoni e compagnia bella, anche solo per divertimento o per prenderli in giro, può aprire porte che sarebbe meglio lasciare ben chiuse. Insomma, il dolcetto d’accorso, ma lo scherzetto potrebbe finire male.