la Repubblica, 30 ottobre 2024
Intervista alla Gialappa’s Band
Erano partiti forte, col Mago Forest in forma strepitosa e Laura Pausini co-conduttrice. «È voluta venire lei, perché è fan del programma», raccontano Giorgio Gherarducci e Marco Santin. Lunedì, per la seconda puntata, tra le bandiere a scacchi, protagonista di GialappaShow su Tv8 è stato Valentino Rossi, un altro successo: 889mila spettatori con il 5,5% di share, battuto Massimo Giletti su Rai 3 (3%), superate La7, Rete 4, Italia 1. Spalla del conduttore geniale («Ma perché quando c’hai una bella domanda, te la devi far rovinare dalla risposta?»), il campione di motociclismo: stesso completo argentato, si sono pure esibiti come i Blues Brothers. Ritmo, battute, un’allegria contagiosa: meno male che resiste la comicità intelligente, surreale, scorretta. Ironia su tutto, nessuno escluso, il talento al servizio della tv. Gherarducci, 60 anni, e Santin 62 anni, (Carlo Taranto, ovvero il signor Carlo, si è ritirato in Liguria), sono la Gialappa’s Band dal 1985. Gli ultimi anni a Mediaset commentavano Le iene,sono tornati in pista: chi li amava li ha ritrovati, una nuova generazione li scopre.Renzo Arbore dice che il successo di un programma dipende dal clima.Santin: «Ha perfettamente ragione, è così. Si percepisce, crea qualcosa in più. Non basta dire: ci divertiamo. Dietro c’è un lavoro pazzesco. Si scrive, si riscrive».Gherarducci: «E si prova tanto. Dietro la trasmissione c’è un grande lavoro degli autori; poi, certo, c’è anche l’improvvisazione. Forest è geniale».Vi aspettavate questo successo?G: «No, ma dopo la prima stagione, che ha sorpreso tutti con gli ascolti, ci speravamo».S: «Facciamo quello che ci piace, commentavamo i programmi di altri. Qui ce la giochiamo. Evidentemente in tanti ci aspettavano, fa piacere».In tv si ride pochissimo in effetti.G: «Pare che ce ne sia bisogno».Il rapporto col Mago Forest?G: «Insieme dal 2002, una vita».S: «È il più bravo di tutti, perché non fa solo ridere: ci sorprende sempre».Il programma – da Brenda Lodigiani a Ubaldo Pantani agli altri comici – è una fabbrica di talenti. Come li scegliete?G: «Facile: scegliamo chi ci fa ridere».S: «Inventano ogni volta cose nuove. Brenda è strepitosa, con Annalaisa si trasforma: una piccola Cortellesi».Una vita insieme, dalla radio a Mediaset, ora su Tv8: vi frequentate fuori dal lavoro?G: «Una volta sì, facevamo le vacanze insieme. Poi abbiamo messo su famiglia, le abitudini sono cambiate». S: «Ognuno fa la propria vita, passiamo già tanto tempo insieme».Litigate?G: «Discutiamo. È inevitabile, non abbiamo la stessa visione delle cose». S: «E siccome ognuno vorrebbe avere ragione, vale la regola del tre. Ognuno dice la sua, con noi c’è unaltro autore, Lucio Wilson, l’ago della bilancia. Due contro uno, la maggioranza vince».Come vi regolate con il politicamente corretto?G: «Ce ne sbattiamo, ma come si fa ad andare avanti col bilancino? Diciamo tutto, senza essere offensivi. È normale che non si possa più usare la parola “grasso”? Non è un’offesa, invece “ciccione di merda” lo è. Si è perso il senso delle proporzioni. È giusto dire “non vedenti”? Al Museo del buio alla Fondazione dei Ciechi a Milano in Via Vivaio ho chiesto: scusate, si deve dire non vedenti? Mi hanno detto no».Qualcuno protestò perché Forest, facendo la parodia di Carlo Conti, si era dipinto la faccia di nero.S: «Lo hanno accusato di fare il blackface, siamo pazzi? Raccontando che erano tutti fan di Carlo, lo prendeva in giro, visto che è sempre abbronzato. I social amplificano tutto, non li leggo. Se uno non capisce il problema è suo, non nostro».A “Mai dire gol” Bebo Storti faceva il leghista originario della bergamasca con la faccia nera che urlava: “Comunisti, drogati”.S: «Capolavoro. Viviamo un periodo in cui nessuno dice più niente, non si può più fare una battuta».Ripensando alle battute scorrette, esilaranti, sulle conduttrici a Mai dire gol, oggi vi denuncerebbero.S: «Era un gioco e tutti stavano al gioco. Noi continuiamo a dire le cose, conta il modo. La presa in giro è divertente e siamo i primi a prenderci per il culo tra di noi».Una volta Rai 3, ai tempi di Bruno Voglino, sfornava talenti comici. Oggi è il deserto. Cosa ne pensate di ciò che succede con TeleMeloni?G: «Da sempre in Rai succede così, di cosa ci stupiamo? Cambia il governo e cambia tutto, poi avanti un altro e si ricomincia. Io non mi meraviglio».S: «Hanno distrutto Rai 3, ma anche il resto. A me sembra inaccettabile quello che sta succedendo, ho amici che mi raccontano cose spaventose. È un peccato perché il servizio pubblico è di tutti, non di una parte politica. Ne abbiamo viste tante negli anni ma mai come adesso».Come nasce GialappaShow?G: «Scrivendo. Le idee vengono, ma devono funzionare; si lima, si prova».S: «C’è dietro un grande lavoro di gruppo, che vuol dire autori bravi e investimenti. Fare un programma così è costoso. Oggi in televisione non si investe più. La qualità paga. Però ci tengo a dire una cosa. Sa quanto è costata la Pausini? Zero. E anche Valentino Rossi è venuto gratis».Sempre stati liberi di dire quello che volevate?G: «Sempre».S: «Non potremmo lavorare in un altro modo».