Corriere della Sera, 30 ottobre 2024
Il mercato Usa "sente" l’arrivo di Trump
Ci sono mille modi per stimare le possibilità di Kamala Harris e Donald Trump alle elezioni tra sette giorni, nessuno dei quali sicuro. C’è un modo solo però per capire chi Wall Street vede alla Casa Bianca: i mercati, cioè dove gli investitori stanno piazzando le loro scommesse in vista del voto. E se questo è il metro – come sempre, discutibile – oggi le banche e i grandi fondi si stanno preparando alla seconda amministrazione Trump.
Da cosa si vede? Non dal mercato azionario americano, che quest’anno continua a salire chiunque sia in testa nei sondaggi. L’indice principale, l’S&P500, è di quasi il 40% sopra a un anno fa e di oltre il 16% sopra a sei mesi fa. Indifferente (per ora) a qualunque oscillazione elettorale.
Il recupero di Trump nei sondaggi nelle ultime settimane si vede invece nel mercato dei titoli di Stato americani. Nell’ultimo mese il prezzo dei Treasuries decennali è improvvisamente crollato e dunque i rendimenti sono saliti di 56 punti-base (0,56%) e di quasi 71 dal taglio dei tassi della Federal Reserve di metà settembre. Il cedimento della carta americana è tale che ormai paga uno spread di quasi 80 punti – sul decennale – persino sull’indebitatissimo Tesoro italiano. Sono smottamenti sismici, macroscopici, visibili ad occhio nudo dalla Luna: il debito pubblico americano da solo è un mercato da circa 30 mila miliardi di dollari, quasi tre volte la capitalizzazione di tutte le borse europee messe insieme.
Ma perché crolla così improvvisamente? Non può essere per timori d’inflazione, che in America è in calo verso livelli rassicuranti. È perché Trump promette vasti tagli alle tasse a favore di ricchi e imprese tutti a debito, alzando ancora di più un deficit che già oggi viaggia al 7,3% del prodotto lordo. Ciò comporterebbe l’emissione di molti più titoli pubblici americani in vendita, quindi rendimenti più alti (e prezzi più bassi) per attrarre compratori. Il mercato si posiziona su Trump alla Casa Bianca. E ha sempre ragione, meno quando si sbaglia.