il Fatto Quotidiano, 29 ottobre 2024
A Kiev si recluta nei pub
Come è ormai abituato a fare da tre anni ogni 90 giorni, anche ieri Zelensky ha tirato fuori dalla sua scrivania due documenti, ne ha cambiato alcune date e si è incamminato verso la Rada, il Parlamento ucraino, dove per prima cosa ha presentato i due disegni di legge. Si tratta dei numeri 12.151 e 12.152, sull’estensione della mobilitazione e, di conseguenza, per la tredicesima volta, Zelensky chiede di prolungare la legge marziale, senza la quale ci sarebbe una fuga di braccia “votate” a imbracciare un fucile. Non che la diserzione di massa non sia già in atto, i numeri sono in crescita come lo sono i controlli in ogni dove. “Non ci sarà più alcuna mobilitazione violenta, i ragazzi non verranno più presi per strada”, aveva annunciato a gennaio il presidente in un’intervista, sottolineando che nell’era della digitalizzazione è in quel campo che bisognerà muoversi per implementare il reclutamento.
TALI AFFERMAZIONI
non sembrano rispecchiare i fatti. Si aggirano in coppia, a volte in divisa o vestiti di nero, si dirigono principalmente a ragazzi soli, all’uscita della metro, dei supermercati, dei bar, chiedono i documenti e in quel caso un terzo si avvicina, indossa l’uniforme militare, dopo una breve verifica invitano il malcapitato a seguirli. Queste scene sono ormai all’ordine del giorno, anche in luoghi “sicuri”, come il K bar di Kharkiv, frequentato da giovani di classe alta e contemporaneamente militari in pausa. La visita degli agenti ha fatto il giro del web, ottenendo anche commenti positivi del tipo “bene, andate a cercare tra i ricchi ogni tanto!”; tuttavia rimangono le zone rurali e i quartieri popolari a essere i più colpiti dalla mobilitazione, soprattutto a causa della crescente disoccupazione. Ma avere un lavoro non salva dalla leva, bisogna avere un’esenzione e molte vengono comunque riesaminate. Abbiamo raccolto testimonianze di diversi responsabili di ong nel campo della cooperazione, tutti confermano di aver ricevuto pressioni dal governo per ridurre il numero di lavoratori maschi indispensabili e tutti si sono ritrovati con dipendenti scomparsi da un giorno all’altro, chi reclutato e chi ha disertato, fatto sta che c’è carenza di mano d’opera.
LA SCORSA
settimana, il procuratore generale del presidente, Andriy Kostin, ha dato le dimissioni a seguito di uno scandalo di corruzione che ha coinvolto centinaia di pubblici ministeri al fine di emettere falsi certificati di invalidità. E se l’esercito tappezza ogni angolo delle città con immagini di soldati e soldatesse trionfanti, anche i disertori hanno i loro miti. Il blogger Pasha Bumczyk ha pubblicato un video in cui mostra la sua lettera di convocazione, poi un negozio di articoli di montagna, dopodiché una tenda tra gli alberi e finisce con l’entrata in Romania attraverso i boschi. Il video ha scatenato una forte discussione in cui si evince la divisione della società su questo più che su qualunque altro tema. L’odio verso i reclutatori è forse l’unico tabù superato. Molte le comunità online di chi prova a sfuggire ai controlli: un solo canale, di una sola regione del paese, conta quasi 100 mila iscritti, basta chiedere se in un determinato punto della città piova o meno.
MA LA GUERRA
ha bisogno di nuovi soldati, non solo per il piano di vittoria, ma per tenere il fronte che è sempre più debole. Secondo uno studio dell’agenzia Afp basato su dati dell’isw i russi avrebbero conquistato 478 chilometri quadrati di territorio ucraino nel mese di ottobre, record che batte quello di marzo 2022. L’esercito di Putin nell’ultimo mese si è concentrato principalmente nella zona di Pokrovsk, uno studio del Financial Times nella regione rivela come militari giovani ed esperti riescano a tenere testa agli attacchi mentre le giovani reclute, anche se in numero superiore, vengono ferite o uccise in meno di una settimana, costringendo le unità a ritirarsi.
Le nuove reclute vengono formate in altri paesi come Francia o Gran Bretagna perché qui c’è carenza anche di istruttori, ma al fronte ci si lamenta delle scarse capacità con cui le nuove leve si presentano a combattere. Da Mosca intanto proseguono gli attacchi di droni su tutto il paese, causando anche morti tra i civili a Kiev, Kharkiv e Kryvyi Rih.