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 2024  ottobre 29 Martedì calendario

Al Freud di Milano la pagella per i professori

Il prof sarà promosso o bocciato? Arriva la pagella del docente a Milano. L’idea di far valutare ai ragazzi le metodologie di spiegazione dei loro docenti, i carichi di lavoro, l’impostazione del rapporto in classe, la qualità della didattica non è una iniziativa eccentrica, ma una procedura possibile e utile, ancora pochissimo sperimentata in Italia, ma già utilizzata in un istituto superiore paritario, il Freud di Milano, che ospita 1200 allievi divisi tra Liceo Scientifico, delle Scienze Umane, Tecnico/economico/turistico e Tecnico/tecnologico/informatico.
Secondo un recente sondaggio svolto sugli allievi, il 79% lo ritiene uno strumento valido ed efficace, l’83% sostiene che è fondamentale per fare in modo che la direzione didattica conosca pregi e difetti degli insegnanti, il 97% ritiene che sia da stimolo per i docenti e il 99% lo vorrebbe in tutte le scuole.
La valutazione del corpo docente non è una novità italiana, ma è un’attività che ha preso avvio in gran parte dei Paesi europei e non solo (Inghilterra, Scozia, Irlanda, Galles, Stati Uniti, Nuova Zelanda, Australia, Canada ecc.), anche nelle scuole secondarie di secondo grado. In Italia, a oggi, ancora non è prassi. «Il criterio – spiega il direttore dell’Istituto superiore milanese, Daniele Nappo – in base al quale si esprime la preferenza nei riguardi dei docenti, ossia le ‘famose’ graduatorie, è basato sul criterio dell’anzianità, che presenta consistenti lacune, com’è facile intuire. Più anni di servizio il docente ha alle spalle, e migliore è la qualità del suo insegnamento? Ciò è quantomeno discutibile. È chiaramente un metodo basato sulla quantità e non sulla qualità della didattica. E una volta che il docente è giunto a ottenere il posto fisso poco si può fare in quelle situazioni in cui la didattica proposta dall’insegnante non funziona».
Ma allora quali potrebbero essere i criteri per giudicare il lavoro di un docente? La valutazione del Coordinatore didattico, test e colloqui, visite in classe d’Ispettori ministeriali e valutazione degli studenti per esempio. Probabilmente la soluzione migliore sarebbe usare tutti questi criteri – dicono alla Freud, – che da soli non riuscirebbero a essere tangibili mentre insieme sarebbero efficaci e dare pesi diversi a ognuno.
Come funziona la pagella che si sta sperimentando a Milano? Agli studenti viene proposto un questionario composto di 28 domande che viene compilato volontariamente su ogni docente del proprio Consiglio di classe. I valori vanno da molto scarso a ottimo. L’obiettivo è garantire la possibilità a ogni professore di ricevere direttamente un feedback statisticamente rilevante dai propri studenti, per apportare eventuali modifiche o migliorie alla lezione; assicurare agli studenti la possibilità di esprimersi sul servizio scolastico ricevuto dal corpo docente nella totale garanzia che i giudizi espressi non verranno resi noti ai docenti; responsabilizzare e stimolare gli studenti alla riflessione e all’autocritica attraverso la pratica della valutazione; incoraggiare il dialogo in classe tra docente e studenti grazie a un nuovo strumento di dialogo e di confronto; valorizzare le eccellenze ed evidenziare le mancanze.