la Repubblica, 29 ottobre 2024
Ritratto di Matilde Lorenzi, sciatrice
Torino – Una determinazione ferrea. La voglia di crescere e migliorarsi che emerge da ogni parola. E poi l’entusiasmo straripante e quel sorriso dolce, capace di conquistarti e di suscitare subito simpatia. Matilde Lorenzi è una ragazza di quasi vent’anni con la voglia di andar forte sugli sci: per lei questo conta più di ogni altra cosa. E ieri, quando sulle sue valli è arrivata la notizia del gravissimo incidente in pista in Val Senales, si sono zittiti tutti, dedicandole chi un pensiero, chi una preghiera.Nata a Villarbasse, originaria di Valgioie, a due passi da Avigliana, cresciuta al Sestriere, la storia di Mati si specchia in quella di una famiglia amata quanto conosciuta, lungo il comprensorio delle montagne olimpiche torinesi. Ad aprire le pagine del libro familiare è la sorella Lucrezia, per tutti Titti, che è nata nel 1998 e viene frenata dagli interventi chirurgici ai piedi ogni volta che sta per spiccare il volo, fino ad accarezzare il sogno di debuttare in Coppa del Mondo quando ormai non ci credeva quasi più, due anni fa sulla pista di casa, al Sestriere. Sul solco tracciato da Titti,ecco che spunta Matilde: ha sei anni di meno, una forza travolgente, e la sua scalata verso le vette dello sci risulta decisamente più rapida. La prima volta che indossa gli sci va ancora all’asilo. Ma è la sua strada, lo capisce subito. Le prime gare nella categoria cuccioli che vanno bene, l’immediato inserimento nella squadra regionale del Piemonte, fino all’ingresso in Nazionale che le permette di debuttare in Coppa Europa quando ha appena 15 anni.Tesserata per il Centro Sportivo Esercito, la sua crescita non ha limiti e sboccia nell’impresa di pochi mesi fa: a marzo si aggiudica ad appena 19 anni il titolo di campionessa italiana assoluta in SuperG a Sarentino, in provincia di Bolzano. Qui Matilde si lascia alle spalle atlete esperte di Coppa del Mondo come Laura Pirovano e Nicol Delago. Non è un fuoco di paglia, visto che nella scorsa stagione si era piazzata anche al sesto posto in discesa e all’ottavo in SuperG nei Mondiali juniores di Chatel, in Francia. In Coppa Europa il suo miglior risultato è l’undicesimo posto agguantato dieci mesi fa nel SuperG di St. Moritz. È l’attimo fuggente, che Matilde – vent’anni il prossimo 15 novembre – vive con la serenità della gente piemontese di montagna: testa sulle spalle, vietato sentirsi arrivati perché c’è sempre da imparare. «Fin da piccola, mi hanno sempre detto di avere questa dote sugli sci», aveva detto di recente in un’intervista. «La passione mi è stata trasmessa dalla mia famiglia. Ma il talento va coltivato altrimenti non conta nulla».Nei momenti in cui si sfila gli sci ama i romanzi, l’uncinetto per rilassarsi, e poi adora cucinare e scattare fotografie, per fermare il tempo, dice, invece di sfrecciare sempre in velocità. La sua cameretta è piena di istantanee appese,ma non ci sono selfie: «Il mio scatto più bello è quello in cui c’è la mia famiglia tutta assieme».Sui social non è particolarmente attiva. Il suo profilo Instagram conta appena tredici post: l’ultimo, neanche una settimana fa, la ritrae sorridente “inseguendo i tramonti a Ibiza”. Dal mare alla montagna è un attimo: «Lassù ci si sente liberi, e mi piace anche quando non c’è la neve. Per correre, per andare in bicicletta. Anche se poi, quando c’è la neve, è tutta un’altra cosa…». L’amore per gli sci e la voglia di eccellere l’hanno trasformata nella promessa azzurra di questo sport: «A patto di lavorare sulle proprie qualità per sapersi rialzare. Perché la nostra forza più grande consiste nel rialzarsi quando si cade».