Corriere della Sera, 29 ottobre 2024
L’archivio dei diari a Pieve Santo Stefano
La storia del nostro Paese può essere letta e studiata da tanti punti di vista. Osservata da Pieve Santo Stefano è una storia fatta di tante piccole storie, quelle che da quarant’anni vengono consegnate all’Archivio dei diari grazie all’iniziativa del grande giornalista Saverio Tutino (1923-2011). Era il 1984, e da allora a Pieve, al confine tra Toscana, Romagna, Umbria, nella cittadina che fu rasa al suolo nel 1944 dai tedeschi in ritirata, si sono moltiplicati i diari, i taccuini, le lettere, i documenti che narrano in prima persona le vite quotidiane degli italiani. Sono ormai quasi diecimila, a cominciare dal primo, un lenzuolo matrimoniale su cui la contadina Clelia Marchi, di Poggio Rusco, scrisse la propria storia, il lavoro nei campi, il grande amore con Anteo. Quel lenzuolo occupa una stanza del Piccolo museo del diario che intanto è nato a Pieve. Il quarantesimo dell’Archivio si è chiuso con la consegna del Premio annuale al memoriale di Albertina Castellazzi, milanese del 1937, che racconta la vita travagliata di una donna libera.