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 2024  ottobre 28 Lunedì calendario

Il Toro in vendita?

«Quando Red Bull entra non è un caso. Lo fa per rafforzarsi e restare». I sospetti e le voci di un “interessamento” si rincorrono già da fine agosto, quando il Toro ha annunciato che il colosso austriaco sarebbe diventato Official Energy Drink partner della squadra, il primo impegno in Serie A per il ceo Mark Mateschitz. Ma ora il puzzle sta iniziando a comporsi. E alla base ci sono più elementi che convergono nella stessa direzione. Urbano Cairo nelle scorse settimane avrebbe incontrato più volte (si parla di tre incontri) alti emissari della Red Bull, all’inizio per parlare di un possibile allargamento della collaborazione come main sponsor a partire dal 2025 e poi per valutare un interessamento all’acquisto dei granata. Un dossier che è allo studio della Red Bull e che troverebbe, come condizione imprescindibile per chiudersi positivamente, avere uno stadio di proprietà dove poter avviare progetti commerciali paralleli ma che garantirebbero flussi di cassa.La concessione dello stadio Olimpico scade nell’estate del 2025 e quindi il discorso tra il Torino Fc e il sindaco, Stefano Lo Russo, per il rinnovo è aperto e su questo tema ci sono stati già vari contatti. Ma in realtà il Comune, che ora incassa circa 500 mila euro all’anno, sarebbe disponibile a valutare la vendita nonostante pesi ancora la vecchia questione delle ipoteche aperte con l’Agenzia delle Entrate da Cimminelli all’epoca del fallimento. Situazione però considerata superabile. La Red Bull informalmente ribadisce che «è official energy drink del Torino per la stagione in corso».La possibilità che la cessione sia vicina spiegherebbe anche la vendita in extremis (il 22 agosto, a calciomercato ormai quasi chiuso) di Raoul Bellanova per una cifra vicina ai 25 milioni di euro e che, sostengono in molti, sarebbe potuta essere anche doppia se Cairo avesse aspettato la fine di questo campionato. «Perché cederlo così?» era stato il commento tra i tifosi. E il perché sarebbe rintracciabile proprio nella necessità di appianare un po’ le casse per una trattativa aperta.Un ultimo tassello è che Cairo avrebbe iniziato a discutere del ritiro delle fideiussioni che ha aperte per il Toro.Tra i punti certi, c’è la strategia di Red Bull, confermata dalle sponsorizzazioni e dalle acquisizioni nella galassia sportiva. Partendo dal calcio, un contratto simile a quello siglato con il Toro è stato firmato, quasi in contemporanea, con l’Everton. Mentre l’avventura nel calcio della società austriaca era iniziata con il Salisburgo nel 2005 e a cui poi si è aggiunto il Lipsia. Questo solo per citare gli esperimenti più importanti in Europa, ma ce ne sono altri nel mondo, dagli Stati Uniti al Brasile, al Giappone. Il fil rouge che accomuna questi esempi è la strategia di scegliere squadre medie ma con un potenziale ritenuto importante per il campionato in cui giocano, partire da una sponsorizzazione ma puntare poi a qualcosa di più. E qui si torna all’inizio: «Red Bull non entra in campo mai per caso». Lo conferma pure la recente avventura con nel ciclismo con la nuova Red Bull – Bora – hansgrohe che ha esordito nel Tour de France 2024. E se fosse vero che «Red Bull non entra in campo mai per caso», allora potrebbero rivelarsi veritiere le voci che nel mondo dei cuori granata circolavano già ad agosto. Negli stessi giorni in cui si ipotizzava che a settembre sarebbe stato ufficializzato un accordo di sponsorizzazione con Red Bull, circolava una seconda voce, parallela e speranzosa: «Ci sarebbe una trattativa per acquistare il Toro da parte di Red Bull».