il Fatto Quotidiano, 27 ottobre 2024
Ironia sul nuovo spot anti evasione
Situazione rovente ieri davanti alle sedi dell’agenzia delle Entrate di mezza Italia. In molte città sono dovute persino intervenire le forze dell’ordine per fermare i cittadini in preda al panico che avevano preso d’assalto gli uffici pubblici. Nonostante il giorno feriale, in più punti la folla chiedeva a gran voce l’apertura degli edifici per poter entrare e costituirsi. Ma grazie ad alcune cariche di alleggerimento della Celere, disposte d’urgenza dai prefetti, gli assembramenti sono stati dispersi e l’ordine ristabilito. Un imprenditore ha spiegato: «Ho visto in anteprima sul web il video realizzato dal ministero delle Finanze che inaugura la nuova campagna di comunicazione contro l’evasione fiscale. Mi sono spaventato e sono venuto subito ad autodenunciarmi, prima che arrivi la Guardia di Finanza». Una partita Iva ha rincarato la dose: «Quando ho sentito lo slogan ‘Da oggi la bella vita è finita, l’evasione si paga’ sono andato in crisi. Ma come: il governo Meloni nei suoi primi due anni ci ha illuso con 20 condoni e poi cambia le carte in tavola? Son corso ad aderire al concordato fiscale!». Ma sul più bello, il viceministro Leo si è destato dal sogno: alle Entrate non c’era nessuno, torme di evasori se la ridevano dello spot.