Corriere della Sera, 27 ottobre 2024
Premio letterario con sezione per reclusi
Si è svolta ieri la cerimonia del Premio letterario Città di Castello (Perugia), ideato e organizzato dall’Associazione culturale Tracciati Virtuali e dalla Società Dante Alighieri. È il primo concorso in Italia ad avere creato una sezione dedicata a opere di autori e autrici reclusi, con l’intento di contribuire alla loro crescita culturale e al reinserimento sociale. Ed è la prima volta in Italia che sono stati premiati tre reclusi nelle nostre carceri, che si sono aggiudicati i riconoscimenti della nuova sezione speciale Destinazione altrove. La scrittura come esplorazione di mondi senza tempo, promossa dagli organizzatori con il Dap (Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria). In questa nuova sezione sono state iscritte opere (poesie e racconti brevi) provenienti da 22 istituti penitenziari. Il primo classificato è un recluso nella Casa Circondariale di Rebibbia a Roma, con il racconto Le cose come sono (si tratta di un testo autobiografico che racconta la vita del detenuto dall’infanzia difficile fino alla condizione attuale di recluso). Secondo classificato è un detenuto nella Casa Circondariale Gozzini di Firenze, che ha partecipato con il testo poetico L’infernale Commedia (è una parodia della vita in carcere, affrontata in metrica, alla maniera di Dante). Terza classificata una reclusa a Latina con la poesia A mia madre. Le opere dei vincitori sono state declamate dall’attore Piermaria Cecchini. E già si sta lavorando all’edizione 2025.