Avvenire, 25 ottobre 2024
L’Ue sfida il Venezuela di Maduro
Proprio mentre il dittatore Nicolás Maduro corteggia Mosca per entrare nel consesso dei Brics, il Parlamento Europeo assegna ai suoi due principali oppositori l’edizione 2024 del premio Sakharov per la libertà di pensiero del Parlamento Europeo. Un premio di cui sono stati insigniti Edmundo González Urrutia, sfidante di Maduro alle ultime elezioni presidenziali e riconosciuto come vero vincitore da vari Stati nel mondo e dal Parlamento Europeo; e María Corina Machado, inizialmente nominata come candidata presidenziale dall’opposizione venezuelana, ma squalificata dal Consiglio elettorale nazionale controllato dal regime (le è subentrato González Urrutia). In una nota, il Parlamento Europeo ricorda una risoluzione del 19 settembre 2024, in cui «i deputati hanno sottolineato che le missioni internazionali di osservazione elettorale hanno chiarito che le elezioni presidenziali venezuelane non sono conformi alle norme internazionali di integrità elettorale. Hanno riconosciuto Edmundo González Urrutia come presidente legittimo e democraticamente eletto del paese e María Corina Machado come leader delle forze democratiche». Il premio è assegnato ai due politici venezuelani, ha spiegato la presidente dell’Europarlamento Roberta Metsola, «per la loro coraggiosa lotta per ripristinare la libertà e la democrazia in Venezuela. Nella loro ricerca di una transizione equa, libera e pacifica del potere, hanno sostenuto senza paura i valori che milioni di venezuelani e il Parlamento Europeo hanno così a cuore: giustizia, democrazia e Stato di diritto».
In un messaggio trasmesso all’agenzia spagnola Efe González Urrutia ha ringraziato per «la solidarietà dei popoli d’Europa». Il regime – ha aggiunto – «continua a bloccare il cambiamento politico, incorrendo in più e più violazione di diritti umani e crimini di lesa umanità. La lotta per raggiungere il nostro obiettivo continua».
Una scelta non del tutto concorde. Il gruppo dei Socialisti e democratici (S& D, cui aderisce il Pd) e The Left (cui aderisce M5S) avrebbero preferito insignire le donne palestinesi e israeliane impegnate per la pace (rispettivamente riunite nelle organizzazioni in “Women of the Sun” e “Women Wage Peace”), che erano nella rosa dei tre finalisti (il terzo era il ricercatore azero Gubad Ibadoghlu). La delegazione francese del gruppo S& D parla di «occasione mancata per promuovere la pace e la riconciliazione in Medio Oriente», mentre il Pd si è congratulato con i due vincitori venezuelani. A premere invece per una stoccata contro Maduro soprattutto il centro-destra, in primo luogo Popolari e Conservatori (di cui fa parte FdI) con l’appoggio anche dei Patrioti per l’Europa (cui aderisce la Lega). «L’assegnazione del Sacharov a Machado e González Urrutia – ha dichiarato Nicola Procaccini, eurodeputato di FdI e co-presidente dei Conservatori – è un riconoscimento all’opposizione venezuelana pacifica ma irriducibile e democratica. È un segnale anche per i tanti italiani che sappiamo vivere in Venezuela in una situazione di disagio terribile».
La notizia è giunta proprio durante la missione di Maduro a Kazan, in Russia, dove si è svolto il vertice dei Brics (Russia, Brasile, India e Cina). Il presidente russo Vladimir Putin ha espresso pieno appoggio a Maduro e avrebbe voluto farlo aderire ai Brics (di qui l’invito). Maduro dopo un incontro con Putin, ha parlato di «legami indistruttibili» con la Russia. A impedire l’adesione del Venezuela ai Brics è stato il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula.