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 2024  ottobre 25 Venerdì calendario

Luca Zingaretti, una regia specchio di amori familiari

Luca Zingaretti, regista esordiente nel cinema, arriva dritto al cuore degli spettatori. E la Festa di Roma, sezione Grand Public, accoglie con un interminabile applauso il suo primo film La casa degli sguardi, liberamente ispirato all’omonimo romanzo di Daniele Mencarelli (Mondadori) e interpretato dal bravissimo Gianmarco Franchini, 21 anni, già visto in Adagio, lo stesso Zingaretti e un gruppo di attori altrettanto indovinati: Federico Tocci, Chiara Celotto, Alessio Moneta, Riccardo Lai. Storia di una rinascita: Marcolino, il giovane protagonista che ama la poesia ma è finito in una spirale autodistruttiva a base di droga e alcol dopo la morte della madre, ritroverà l’amore per la vita grazie al suo lavoro di addetto alle pulizie nell’ospedale pediatrico Bambino Gesù. Saranno i compagni di squadra, persone umili ma di sani principi, a fargli scoprire il valore della fatica e dell’amicizia mentre l’amorevole padre tranviere (Zingaretti) non gli fa mancare il sostegno. Luca, 62 anni, già regista di tanti spettacoli teatrali e tre episodi di Montalbano, passato dietro la cinepresa fa centro con una storia di dolore e resurrezione raccontata con sincerità e un linguaggio diretto, popolare, lontano da qualunque tentazione mélo.Quanto le somiglia il padre che interpreta nel film?«È il ritratto sputato di mio papà Aquilino che ci educava con l’esempio. Anche se non sapeva gestire le inquietudini di noi figli, per noi c’era sempre. Come il mio tranviere, abituato a seguire i binari anche nella vita».E lei, per le sue figlie Emma e Bianca, che padre è?«Più assertivo di mio padre, cerco cioè di avere un ruolo più attivo. È normale che io discuta con le mie figlie dei contenuti da loro visti sui social. O che cerchi di contenere gli strappi a cui aspirerebbe la primogenita Emma, 13 anni. I ragazzi sono assediati da troppi stimoli, oggi hanno un disagio esistenziale superiore al nostro ma il peggio deve ancora venire: l’intelligenza artificiale cambierà le nostre vite mentre la politica tarda a regolarla».Com’è nata la voglia di dirigere un film?«È venuta in modo naturale. Ma la spinta vera me l’ha data il desiderio di raccontare la working class che il cinema ha dimenticato. È la categoria sociale che tiene in piedi il Paese ed è fatta di gente perbene, provvista di senso etico, che fatica ad arrivare a fine mese ma ha tanto da insegnarci. E amo le storie di chi esce dal tunnel».Come ha scelto il protagonista?«Franchini è stato il primo attore che ho sottoposto al provino e immediatamente l’ho scritturato. Ha un’anima e non si vergogna di mostrarla».C’è una possibilità che lei torni a interpretare Montalbano?«No, la mia decisione di non farlo più è irrevocabile. Ma non mi pare sia nell’aria un nuovo episodio... Nel passato, quando ho scalciato per abbandonare Montalbano, sono stato ingeneroso: è un’esperienza che mi ha dato e mi pento di non essermela goduta fino in fondo. Cosa che invece voglio fare presentando questo film (uscirà a primavera con Lucky Red, ndr): è come dare alla luce un figlio».E com’è stato lavorare dentro il Bambino Gesù?«Con la Nazionale Attori avevo visitato molti ospedali pediatrici, uscendone emotivamente provato. Il Bambino Gesù non mi ha dato invece nessuna angoscia: è un luogo magico dove ti senti al sicuro e da dove si vede tutta Roma, come volesse dirti che la bellezza salverà il mondo. Sul set ci ha fatto compagnia un ragazzino malato, era la nostra mascotte. Siamo molto felici di avergli regalato dei momenti spensierati».Che progetti ha?«Come produttore farò una serie su Eugenia Carfora, la preside anti-degrado di Caivano che sarà interpretata da Luisa Ranieri (sua moglie, ndr). Come regista farò uno spot per l’Ance, l’associazione dei Costruttori Edili, e come attore sarò protagonista delle serie Netflix Il capo perfetto, remake del film con Javier Bardem».Cosa pensa dei successi di Luisa, ora nel film di Sorrentino “Parthenope” e in “Modì” di Johnny Depp che si vedrà domani alla Festa?«Sono pazzo di mia moglie ma anche felice che finalmente, oltre alla bellezza, venga riconosciuta la sua bravura di attrice. Adoro Sorrentino, il talento più puro degli ultimi 70 anni, e aspetto con curiosità il film di Depp».Come glielo ha descritto sua moglie?«Mi ha rivelato che è una persona dolcissima».