Libero, 24 ottobre 2024
Fincher sta lavorando a uno spin-off di Squid Game
Squid Game continua a riservare sorprese. Stavolta la serie coreana dei giocatori estremi pronti a rischiare la loro stessa vita pur di arrivare alla conclusione del fatale torneo pare sia pronta a fare il grande salto oltreoceano. A realizzare uno spin-off “nativo americano” che dovrebbe intitolarsi (senza troppa originalità) Squid Game America, sarà a quanto pare nientemeno che David Fincher, cineasta apprezzatissimo, vincitore di un Golden Globe con il film The Social Network e tre volte candidato all’Oscar per Il curioso caso di Benjamin Button. Fincher, vero maestro quando le storie e i personaggi prendono pieghe quantomeno distopiche, è una vecchia e apprezzata conoscenza anche dalle parti di Netflix per la quale ha firmato l’apprezzatissima serie House of Cards.
La lavorazione per lo spin off statunitense di Squid Game stando a fonti interne a Netflix dovrebbe prendere il via nella seconda metà del 2025 anche perché, al momento, Fincher è impegnatissimo sul set di un altro filone molto in voga (quanto rischioso) di questi tempi: il neo-western Bitterroot.
Nulla di più trapela, dunque, sul progetto futuro legato a Squid Game se non il fatto che nella nuova storia o meglio nel nuovo originale torneo born in the Usa potrebbero prendere parte alcuni dei personaggi delle due stagioni della serie originale coreana che potrebbero fare da ulteriore filo conduttore in quella che – inutile negarselo – non è una produzione come le altre. Anzitutto perché per Netflix ha rappresentato una autentica miniera d’oro, diventando in poco tempo uno degli show più visti di sempre, poi perché, oltre ad essere un semplice spettacolo di finzione, Squid Game si è insinuato con forza nelle sinapsi dei suoi fan divenendo in buona sostanza il più geniale e riuscito dei crush tra finzione messi in scena fino a oggi. Vale la pena ricordare, in tal senso, che “il gioco” ha già vissuto una sua fase di rimodulazione, passando in qualche modo dalla fiction alla realtà, o meglio al reality. Era giusto l’autunno di un anno fa quando, anche su Libero, raccontavamo la prima mutazione di Squid Game, divenuto Squid Game – The Challenge un gioco a premi che ha coinvolto 456 concorrenti, scontentando la critica che l’ha definito “squallido e noioso” e addirittura la 55enne vietnamita che l’ha vinto. La quale, trascorso quasi un anno dal trionfo, lamentava di non aver ancora visto nemmeno un centesimo dei 4,56 millioni di dollari del montepremi.
Il rischio “pacco”, però, con David Fincher non lo si correrà. Non è casuale che il regista sia sotto contratto con Netflix fino al 2027, quindi avrà tempo per sbizzarrirsi su un progetto che Fincher avrebbe iniziato a immaginare dal 2021.
Nel giringiro di storie (più o meno comprensibili) attorno alle sorti di Squid Game e dei suoi incauti giocatori, compare peraltro, proprio in questi giorni, anche l’Italia. Cresce spasmodicamente, infatti, l’attesa per l’arrivo al Lucca Comics giovedì 31 ottobre, del regista della serie originale, il coreano Hwang Dong-hyuk e dei protagonisti Lee Jung-jae e Wi Ha-jun che incontreranno i fan che proprio nella provincia toscana si sono dati appuntamento da tutto il mondo in occasione della importante rassegna fumettistica che Netflix ha individuato come il luogo ideale per l’anteprima mondiale di Squid Game 2. Un sequel nel quale ritroveremo il giocatore 456 sopravvissuto alla prima stagione e deciso a trovare i responsabili del gioco al massacro cui lui stesso ha partecipato. L’obiettivo è smascherare i responsabili, restandone stavolta fuori. Peccato che la dinamica del gioco tornerà ad accalappiarlo, costringendolo a rientrare sempre nella speranza di sabotare il meccanismo dall’interno.