il Fatto Quotidiano, 24 ottobre 2024
Edilizia a Milano, si muove la Corte dei Conti
Lo vanno ripetendo da mesi il sindaco di Milano, l’assessore all’urbanistica, i costruttori, Assolombarda e Confindustria: le indagini della Procura di Milano su “Grattacielo selvaggio” hanno bloccato i cantieri e stanno facendo perdere alla città un mucchio di soldi: 100 milioni di oneri d’urbanizzazione 2024 che non entreranno in cassa, secondo l’assessore Giancarlo Tancredi; 150 secondo la presidente di Assimpredil Ance, Regina De Albertis. Ora i calcoli li sta facendo la Corte dei conti, che ribalta però le responsabilità: sono gli uffici comunali a far perdere soldi alla città, chiedendo oneri d’urbanizzazione troppo bassi ai costruttori. È arrivata la prima verifica, notificata ieri a Palazzo Marino, che quantifica in 321 mila euro il danno “per colpa grave” arrecato alle casse comunali per una sola – le Park Towers di Crescenzago – delle 150 (a detta del sindaco) operazioni edilizie in discussione. Alla Bluestone di Andrea Bezziccheri gli uffici del Comune hanno chiesto 1,8 milioni (invece dei 2,1 milioni dovuti) per oneri d’urbanizzazione e costi di costruzione, perché hanno considerato “ristrutturazione” di un fabbricato di un piano, da autorizzare con una semplice Scia (segnalazione di inizio attività) quella che invece era una nuova costruzione di due torri di 17 e 24 piani. Moltiplicata per 150 cantieri simili, quanti milioni ha perso la città? E se a questi mancati introiti si aggiungono poi anche quelli, ben più consistenti, delle mancate monetizzazioni degli standard, il buco è destinato a diventare voragine. “Ristrutturazione” è “qualificazione chiaramente erronea”, scrive il pm contabile, che invita i tre funzionari comunali coinvolti a difendersi dalle accuse, dopo la richiesta di rinvio a giudizio dei pm Mauro Clerici, Paolo Filippini e Marina Petruzzella, coordinati dall’aggiunto Tiziana Siciliano, per lottizzazione abusiva, abuso edilizio e abuso d’ufficio: per sei persone (l’amministratore di Bluestone Bezziccheri, il progettista e il legale rappresentante della società costruttrice, oltre ai tre dipendenti del Comune, che “intenzionalmente procuravano ai destinatari degli atti a loro firma un ingiusto vantaggio economico di rilevante gravità”). Dopo i giudici penali delle indagini preliminari, quelli dei Riesame, quelli amministrativi del Tar, ora anche i magistrati contabili arrivano a confermare le ipotesi d’accusa. E cominciano a chiedere il conto dei danni erariali. Ai soli funzionari che hanno firmato gli atti e così si sono assunti la responsabilità di scelte urbanistiche decise ben più in alto, dai dirigenti, dall’assessore, dal sindaco