La Stampa, 24 ottobre 2024
Ankara e imprese italiane nell’industria militare.
Nell’area della Turkish Aerospace Industry (Tai) colpita dall’attentato erano presenti otto tecnici di Leonardo che, riferiscono fonti dell’azienda italiana, sono tutti al sicuro. La presenza di tecnici italiani sottolinea la collaborazione di lunga data tra la società turca e l’ex Finmeccanica. Ci sono tuttora molti intrecci tra Ankara e imprese italiane nell’industria militare.La collaborazione è nata intorno all’elicottero A129, il Mangusta, un elicottero d’attacco prodotto dall’ex AgustaWestland. Nel 2007 Ankara ha comprato gli elicotteri e ha ottenuto di produrli su licenza in Turchia. Il contratto, ricorda una fonte italiana, era di 60 macchine poi salite a 90. Fabbricando i Mangusta i turchi sono gradualmente diventati autonomi e nel 2017 hanno cominciato a produrre in proprio questo elicottero, denominato T129 Atak. Un velivolo micidiale utilizzato dal regime di Erdogan anche per combattere i curdi. Hanno un cannone a tre canne rotanti: basta che il pilota guardi il bersaglio, l’arma segue il suo occhio e spara 500 colpi in meno di un secondo.La Tai ha acquisito competenze tecnologiche ed è diventata un concorrente degli altri costruttori, anche di Leonardo, l’Atak è stato esportato nelle Filippine e in Nigeria. Leonardo vende tuttora parti del velivolo ad Ankara in subfornitura. Un’altra azienda italiana, Ma Group (Magnaghi), fornisce i carrelli di atterraggio.Secondo i dati del Sipri, la Tai nel 2022 era l’82ma industria mondiale per fatturato nella produzione di armi, con un miliardo 260 milioni di dollari di ricavi, su un fatturato totale di 1,557 miliardi. Non è la prima turca del settore, è preceduta dall’azienda di elettronica Aselsan e da Baykar. Un’altra collaborazione in corso tra Tai e Leonardo riguarda gli aerei da pattugliamento Meltem o P72, basati sul turboelica Atr72, costruito dalla joint venture tra Leonardo e la francese Airbus. Tai adatta i velivoli alle esigenze della Marina con una serie di modifiche, tra cui un sistema di combattimento antisommergibile. La Tai produce anche droni armati, un addestratore per piloti militari e sta sviluppando un cacciabombardiere di quinta generazione, detto il Tempest turco perché nato da una collaborazione con la britannica Bae Systems.Il caccia turco, ci sono quattro prototipi, denominato Kaan (in origine Tfx), ha fatto il primo volo il 21 febbraio di quest’anno, dovrebbe entrare in servizio nel 2028. «Un progetto da più di 10 miliardi di dollari», ha detto il presidente e ad di Tai, Temel Kotil, a Le Bourget nel giugno 2019. I turchi hanno deciso di farselo da soli dopo il veto degli Stati Uniti alla fornitura di F-35, perché Ankara nel 2017 aveva deciso di comprare missili russi S-400 da mettere sugli aerei. «O armi russe o americane», aveva intimato il Pentagono. Il prototipo del Kaan però ha due motori forniti da General electric, americana.La Tai produce l’addestratore avanzato Hürjet, ha fatto il primo volo il 25 aprile 2023. L’italiana Ma Group fornisce ai turchi i carrelli sia dell’Hürjet sia del Tfx-Kaan.