la Repubblica, 23 ottobre 2024
Gli alti e bassi del Basket
Gli opposti si attraggono, può darsi, e a volte vanno anche a canestro. Prendete i Memphis Grizzlies, che stanotte iniziano la loro stagione Nba con un asse play-pivot senza precedenti. Yuki Kawamura e Zach Edey sono rispettivamente il più basso e il più alto della lega americana 2024-25. Tra i due, il play giapponese e il centro canadese, c’è un “dislivello” di 51 cm. Oltre mezzo metro di differenza tra i 173 cm di Kawamura e i 224 di Edey. E mentre per Edey, nona scelta assoluta all’ultimo Draft, l’approdo tra le stelle è stato un fatto naturale, per Kawamura il viaggio è stato notevolmente più lungo e affascinante. Tanto da renderlo un vero caso di scuola, al tempo dei social (spopolano alcuni suoi passaggi no-look in preseason), degli highlights e delle immagini-simbolo. La foto all’ombra di Victor Wembanyama durante il match olimpico tra Francia e Giappone è stata rivelatrice quanto e più della sua prestazione da 29 punti e 6 assist: in quell’immagine, Kawamura sembrava assai più piccolo e Wemby assai più grande dei suoi 223 cm. I Grizzlies si interessarono allora: un posto in preseason, poi la sorpresa a pochi giorni dall’inizio della stagione. «Kawamura resta con noi» ha meravigliato tutti coach Taylor Jenkins. Il play giapponese farà la spola tra il club di sviluppo, i Memphis Hustle, e i Grizzlies, un po’ in G-League, un po’ (ma al massimo 50 partite) nell’Nba.
L’asse play-pivot è la certezza antica attorno al quale il basket ha sempre invariabilmente girato. Gli orsi del Tennessee provano ad artigliare un posto nei play-off con due giocatori che sono l’uno la metà dell’altro: 72 kg Kawamura, 138 Edey. Il leader del team, Ja Morant, ha accolto il nuovo compagno giapponese postando una sua foto in azione: maglia 17, sguardo fiero e via, verso l’area avversaria. «Sono arrivato in America prima di quanto potessi immaginare o sognare» ha detto il 23enne nato a Yanai, «ora voglio dimostrareche non devi essere grande e grosso per giocare in Nba. E voglio farcela». Solo 9 giocatori più piccoli di Kawamura hanno giocato tra i giganti del campionato americano. Muggsy Bogues, 160 cm, tra il 1987 e il 2001 con Washington, Charlotte, Golden State e Toronto, fu il play titolare degli Usa campioni del mondo 1986. Earl Boykins raggiungeva il metro e 65: la Virtus Bologna lo portò in Italia per una stagione intera, nel 2008-09. Nel 1947 apparve Wataru Misaka (170 cm): padre giapponese e madre americana, fu il primo giocatore non caucasico a giocare in Nba.
La piccolezza non è necessariamente un limite, se si sanno usare piedi, mani e si ha l’intelligenza cestistica di Kawamura, considerato uno dei giocatori dal maggior IQ al mondo. «Yuki porta un’unicità al gioco che non si può insegnare»ha detto l’ex leggenda dei Grizziles Marcus Smart, «lui usa tutto ciò che ha a disposizione. Molti lo sottovalutano e lui usa questo a suo vantaggio».
Appassionato inizalmente di baseball, Kawamura ha scelto il basket grazie a suo padre e alla sua sterminata videoteca. «Lo vedevo mentre riguardava filmati di Kobe, LeBron e mi sono appa ssionato». Visto l’innamoramento del figlio, il signor Kawamura ha creato un piccolo campo da basket nel giardino di casa. Yuki non è molto cresciuto, ma si è inventato una carriera con una perseveranza tutta giapponese. «Ho appena raggiunto la linea di partenza, e non voglio fermarmi qui».