Corriere della Sera, 23 ottobre 2024
Meloni e i consensi sulla politica estera (meno su sanità e tasse)
Milano Al giro di boa dei due anni del governo Meloni, festeggiato lunedì a Palazzo Chigi con la pubblicazione dei principali risultati ottenuti, può tornare utile rianalizzare il sondaggio che Ipsos realizzò a fine settembre per il Corriere della Sera.
Il tema era lo stesso: due anni di governo Meloni. Rispetto all’insediamento dell’ottobre 2022, quando l’apprezzamento per l’esecutivo era stato del 51% (dato superiore solo ai governi Gentiloni e Conte II), due anni dopo questo risultava del 44%. Più del governo Renzi (da 63 a 40%), l’unico tra gli ultimi ad arrivare al biennio. La premier calava nei consensi dal 54 al 44% (Renzi da 61 a 39%). All’interno di questi cali veniva rilevato come il più marcato fosse tra persone meno abbienti, così come per dirigenti, imprenditori e professionisti. «Erano emerse criticità», è il commento oggi di Nando Pagnoncelli ad di Ipsos, «ma in linea con altri governi». Nel sondaggio veniva indicato come tra le valutazioni positive espresse dagli italiani ci fossero la politica internazionale e il Pnrr. Tra quelle più negative la riduzione delle imposte e della pressione fiscale, oltre alla sicurezza dei cittadini e al taglio delle diseguaglianze. Proprio il tema fiscale è stato uno di quelli segnalato ottimisticamente nel bilancio del governo di lunedì, rimarcando soprattutto i tagli degli scaglioni Irpef e del cuneo, l’aumento di esenzioni e di detassazioni.