Corriere della Sera, 22 ottobre 2024
È bufera sulle parole di Roccella
ROMA Più che una proposta la dichiarazione di Eugenia Roccella, ministra per la Famiglia, è suonata come un imperativo: «Un pubblico ufficiale, e anche il medico, è tenuto a segnalare i casi di sospetta violazione della legge sulla maternità surrogata alla Procura. E poi si vedrà». La reazione dei medici non si è fatta aspettare. Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici, non ha usato perifrasi: «Il medico ha il dovere di curare, mentre è esonerato dall’obbligo di denuncia».
La ministra Roccella ieri parlava in tv, nel programma Tagadà su La7, e il dibattito in studio era stato innescato per via della legge approvata mercoledì scorso in Senato. Ovvero la legge sulla maternità surrogata assurta a reato universale. Reato già lo era in Italia da vent’anni, con la nuova legge invece anche chi va all’estero per fare questa pratica potrà essere punito quando torna in Italia.
Una legge che il governo ha fortemente voluto e che la ministra Roccella ha portato avanti con determinazione. Con la legislazione vigente non era possibile punire in Italia un cittadino che era andato a fare la maternità surrogata in un Paese dove questa pratica è legale. Adesso con questa legge speciale si potrà essere puniti con una multa da 600 mila a un milione di euro, ma anche con una reclusione da tre mesi a due anni.
Non è così facile individuare le coppie che provengono dall’estero con un bimbo nato dalla maternità surrogata. Soprattutto perché la maggior parte delle coppie che fanno questa pratica sono eterosessuali e avere un figlio tra le braccia non genera sospetti. Diverso è, ovviamente, il caso delle coppie di due padri, anche se i controlli agli aeroporti ci sono soltanto per i Paesi extra Unione europea.
Ecco perché Eugenia Roccella ha cercato la collaborazione dei medici. Ma Filippo Anelli è stato deciso: «Che il medico sia esonerato dall’obbligo di denuncia nei confronti del proprio paziente lo si desume anche dal capoverso dell’articolo 365 del codice penale, che esime il medico da tale obbligo quando il referto esporrebbe la persona assistita a procedimento penale. Quindi il medico non deve, è vero, ostacolare la giustizia ma non deve, soprattutto, porre in essere atti che mettano a rischio la relazione di cura, limitando la tutela della salute dei cittadini. Noi abbiamo il dovere di curare».
La nuova legge
L’uscita in tv dopo
il riconoscimento della «gestazione per altri» come reato universale
Dura la reazione di Riccardo Magi, segretario di +Europa: «Prima si inventano un reato universale, poi cercano di trasformare i medici in una sorta di polizia surrogata. A questo punto la domanda sorge spontanea: Roccella è ossessionata dalla Gpa o lo fa per distogliere l’attenzione dalle difficoltà del governo su Albania e bilancio?».
Questa legge sulla maternità surrogata come reato universale ha sollevato molte polemiche da parte dell’opposizione che ha denunciato come in questa maniera i bambini diventerebbero «frutto di un reato». La Roccella ha precisato che «c’è una procedura che protegge i minori e assicura la possibilità al compagno del genitore biologico di essere riconosciuto come genitore».
Le opposizioni hanno rilevato che questa legge va contro la Costituzione e anche Anelli ha citato la Carta: «Il dovere che ha il medico di curare gli deriva dalla legge, in primis la Costituzione, e dal codice deontologico, è confermato dalla giurisprudenza e prevale su ogni altro obbligo, facoltà o diritto».