il venerdì, 21 ottobre 2024
Pauling e i Nobel (avuti e persi)
La scusa fu che piaceva a Jackie, ma il gelato offerto alla Casa Bianca da John Fitzgerald Kennedy al premio Nobel e pacifista Linus Pauling poteva sembrare una provocazione. Era il 29 aprile del 1962, a un anno dalla crisi della Baia dei Porci, che portò il mondo alle soglie della guerra; il dessert, la Bombe Caribienne, era una palla di gelato glassato identica a una palla di cannone. Mai, dichiarò Jfk nel saluto di benvenuto, questa residenza
ha riunito un tale tasso di genio. «Tranne», chiosò Pauling, «quando Thomas Jefferson ci cenava da solo». Se era una garbata polemica con il presidente in carica, Jfk reagì: «Mi risulta che lei sia alla Casa Bianca da un paio di giorni». Pauling in effetti ci stazionava, non dentro, ma fuori:
tra un centinaio di manifestanti; era in cravatta e con un cartello: “Mr. Kennedy, Mr. Macmillan (il premier britannico), non abbiamo il diritto di fare i test” (nucleari). Pauling era un chimico, premio Nobel nel 1954 per aver applicato alla chimica i principi della meccanica quantistica e aver scoperto, già nel 1951, l’alfa elica, base di molte proteine. Come pacifista, promosse l’“Appello di Hiroshima” e la petizione di 11 mila scienziati per la moratoria sui test nucleari, e ci vinse un secondo Nobel nel 1962: ma intanto, perseguitato dal maccartismo, perse un terzo premio.
Il suo modello lo condusse quasi alla scoperta del Dna. La doppia elica era stata fotografata con notevole chiarezza ai raggi X da una studiosa di 31 anni, Rosalind Franklin del King’s College di Londra. I raggi X – racconta il fisico Piero Martin nell’avvincente Storie di errori memorabili, da Laterza – scoperti da Röntgen nel 1896 (famosissima la prima radiografia della mano della moglie, ossa e anelli compresi), ispirarono negli anni Trenta la vista di Superman e il fluoroscopio, uno strumento che nei negozi di calzature verificava se il piede del cliente calzava bene nelle scarpe. A causa delle persecuzioni maccartiste, Linus Pauling ebbe il passaporto ritirato, e non poté visionare a Londra la famosa Fotografia 51 di Rosalind Franklin; elaborò un modello errato di Dna a tripla elica, e mancò così il terzo Nobel. Videro invece la foto Francis Crick e James Watson, che lavoravano a Cambridge, e nella storica comunicazione su Nature del 1953 Molecular structure of Nucleic Acids (il Dna a doppia elica) ringraziavano di passaggio Rosalind Franklin. Lei morì prematuramente, a Crick e Watson la scoperta valse il Nobel, insieme a Maurice Wilkins, un collaboratore della Franklin che, a sua insaputa, aveva loro mostrato la foto.