Il Messaggero, 19 ottobre 2024
In mare con le mani legate, lo salva un pescatore
Bari – Deriso, vessato, legato per le mani e gettato in mare. Un giovane di 19 anni è stato salvato da un pescatore che passava di lì per caso e ha raccontato tutto alle forze dell’ordine: adesso è caccia alla gang che lo ha maltrattato.All’alba di ieri un pescatore ha sentito provenire alcuni lamenti dall’area della battigia davanti al porticciolo di Santo Spirito, nella zona nord di Bari. Avvicinandosi con la lampara, si è reso conto che si trattava di un giovane uomo di colore che si stava lamentando dal dolore e che aveva un piede incastrato tra le fessure dei frangiflutti. L’uomo ha aiutato il giovane malcapitato (un 19enne di nazionalità nigeriana), pensando che fosse caduto ma ha visto che aveva le mani legate. A quel punto, resosi conto di non potercela fare da solo, ha telefonato al 112. Sul posto è arrivata un’ambulanza con a bordo il personale medico che, dopo aver prestato le prime cure al giovane che era in stato di ipotermia, ha chiesto aiuto ai vigili del fuoco. Dopo una mezz’oretta, il giovane è stato messo in salvo e trasportato in codice rosso al pronto soccorso del policlinico di Bari. Dopo 15 ore è stato dimesso. Dagli accertamenti fatti dagli uomini della squadra mobile di Bari è emerso che il ragazzo era stato vittima di un branco di bulli, composto sia da giovani persone del posto che da altri ragazzi stranieri. Dopo sfottò e prese in giro il giovane sarebbe stato picchiato e immobilizzato – i polsi legati con una cordicella – e poi scaraventato sugli scogli in riva al mare. Dagli esami effettuati in ospedale sul ragazzo, sarebbe stata esclusa la violenza sessuale.LE INDAGINILa procura di Bari ha aperto un fascicolo di indagine contro ignoti, con l’ipotesi di reato di maltrattamenti aggravati e prolungati e tentato omicidio.Intanto gli investigatori stanno cercando di identificare i componenti del branco che hanno preso di mira il 19enne. Al vaglio degli inquirenti i filmati delle telecamere di videosorveglianza della zona per cercare di risalire all’identità dei componenti della gang. Il giovane interrogato dalla polizia non avrebbe saputo fornire elementi utili per la loro identificazione né sarebbe stato in grado di spiegare il motivo di tanto accanimento nei suoi confronti.Gli investigatori stanno scavando negli ambienti delle baby gang locali. Si sta scavando nella recente storia del 19enne: si cerca di infatti di capire se in passato abbia avuto dissidi con bande locali, che avrebbero potuto agire per ritorsione.