La Stampa, 18 ottobre 2024
Stalker: il braccialetto elettronico non suona
Non solo quello dell’assassino di Roua. Ci sono altri braccialetti elettronici in circolazione che non funzionano. Dispositivi – di solito applicati alla caviglia – che non suonano quando la persona pericolosa che l’indossa si avvicina a quella che va protetta. Nel caso di Roua Nabi, ammazzata dal marito Abdelkader Ben Alaya il 24 settembre nell’alloggio di via Cigna dal quale lui sarebbe dovuto stare lontano almeno 500 metri, il malfunzionamento è stato fatale. Il braccialetto non ha suonato. Le forze dell’ordine non sono state allertate. E Roua è morta. Lasciando orfani di madre due figli. Ma ci sarebbero altri casi, molto attuali, simili a quello di Roua. Storie che potrebbero finire in altrettante tragedie.Un episodio è stato accertato due settimane dopo il femminicidio. Riguarda un quarantenne arrestato l’otto ottobre e finito davanti al giudice per direttissima. È un uomo dipendente dal crack, che per mesi ha perseguitato la madre pur di ottenere denaro per comprarsi la droga. Ad agosto il gip ha ordinato per lui la misura del divieto di avvicinamento alla donna, con l’obbligo di portare il braccialetto elettronico. Ma, proprio come nel caso dell’assassino di Roua, il dispositivo non ha funzionato.La circostanza è stata messa nera su bianco dai carabinieri del reparto operativo nel verbale d’arresto per violazione del divieto di avvicinamento. I militari hanno trascritto quanto aveva riferito la madre del 40enne, che alle 19 e 50 di dieci giorni fa era in casa, quando il figlio era appostato fuori dal palazzo rispetto al quale avrebbe dovuto tenere una distanza di almeno 500 metri. «Non ho ricevuto alcun alert – ha detto la donna – eppure il dispositivo che ho, e che è abbinato al braccialetto elettronico di mio figlio, dovrebbe suonare quando lui si avvicina. Ma non è successo».Anche l’arrestato, difeso dall’avvocata Stefania Giordano, ha confermato: «Il mio braccialetto elettronico non suona. Ed è già successo altre volte che mi fossi avvicinato qui e che non avesse funzionato. Io ho sempre avvisato la polizia».«Anche la sera dell’otto ottobre – ha confermato l’uomo – sono stato io a telefonare ai carabinieri. Avevo bisogno di salire a casa di mia madre per prendere dei vestiti. Sono senza fissa dimora e ogni tanto devo andare da lei a prendere delle cose. Siccome il mio braccialetto non suonava, ho avvisato le forze dell’ordine prima di citofonare. E non mi sono messo sotto al palazzo. Ma più distante». Il pm Dionigi Tibone aveva fatto trattenere il quarantenne nelle camere di sicurezza. Il suo appostamento potrebbe essere stato finalizzato a estorcere denaro alla madre. Ma, qualunque sia la verità, che accerterà il giudice, c’è un fatto sul quale nessuno avrebbe dubbi: il braccialetto elettronico dell’uomo non funzionava. Non solo. Come ha rivelato in aula lo stesso arrestato: «Non ha suonato nemmeno in altre occasioni». Sembra la fotocopia del caso di Roua. Ma a lieto fine. La madre del 40enne è viva. Roua è morta ammazzata perché nessuno l’ha protetta.