ItaliaOggi, 17 ottobre 2024
Pericospio
La Guardia costiera cinese ha pubblicato una mappa delle sue navi militari intorno a Taiwan. Ha forma di cuore: «Questo accerchiamento è un atto d’amore», dice Pechino. Federico Rampini, Corriere della Sera.
Nei ranghi dell’esercito russo opera uno speciale battaglione composto da cittadini nordcoreani. 18 militari nordcoreani sono già fuggiti dalle posizioni al confine tra le regioni di Bryansk e Kursk della Federazione Russa. (…) Si stima che il battaglione sia composto da 3.000 persone. Ansa.
In tre occasioni, nelle ultime settimane, dei droni hanno lanciato sulla capitale della Corea del Nord manifesti che mostrano quanto sia ricco il leader supremo Kim Jong-un rispetto ai nordcoreani. L’ira della sorella: «Ancora un drone, e distruggeremo Seul». corriere.it
Lo studioso che conosce a fondo le istituzioni asiatiche non si lascerà impressionare dalla generica asserzione che i moderni regimi dispotici starebbero avviandosi verso la democrazia. Karl A. Wittfogel, Il dispotismo orientale, Vallecchi 1068.
«Se la terra soffre è colpa dell’uomo bianco, cristiano e occidentale». Questo s’insegna nelle nostre università devastate dal masochismo progressista. E su questa nave dei folli ammazzare «infedeli» è diventato «decolonialismo». La guerra è pace. La libertà è schiavitù. L’ignoranza è forza. Il burqa è progresso. La decapitazione è resistenza. I fondamentalisti islamici hanno pochissimo in comune con i progressisti occidentali, ma non ha importanza. La domanda è una sola: chi odia chi. E per entrambi il nemico è uno solo: siamo NOI. Giulio Meotti.
A Londra, dove è sindaco l’islamista laburista Sadiq Khan, sono vietati i manifesti pubblicitari contenenti le immagini di donne in bikini o «cibo spazzatura». Khan non ha problemi invece con la pubblicità degli islamofascisti sugli autobus o nella metropolitana che mostrano gli islamisti che fanno il saluto «Tawhid», col dito al cielo, e bruciano i dollari. (…) Alla metropolitana di Londra, che non ci ha pensato due volte a proibire la pubblicità con i nudi di Egon Schiele, il grande pittore austriaco, va bene la pubblicità di «Allah è grande». La newsletter di Giulio Meotti 2.
La destituzione del diritto di Israele di difendersi non si attua solo con la propaganda sul numero dei «civili» uccisi. Quella è la pratica più sbracata, oscena per come è perpetrata con identica spudoratezza dai frequentatori anonimi della fogna social, dal segretario di partito, dal governatore di Regione, dall’editorialista coi fiocchi, dall’accademico illustre, dalla femminista passeggiatrice sopra i tunnel dove gli ostaggi sono torturati nell’attesa del colpo alla nuca. (…) Il peggio è la contestazione a Israele del diritto di fare la guerra a chi vuole distruggerlo. Iuri Maria Prado, Linkiesta.
Se i paesi arabi in guerra contro Israele rinunciassero alle armi non ci sarebbe più violenza; se gli ebrei rinunciassero alle armi non ci sarebbe più Israele. Benjamin Netanyahu (dal Foglio).
Il femminismo occidentale sta andando irreparabilmente in frantumi, ammutolito e accecato davanti al primo vero, drammatico scontro con la realtà, cioè agli stupri perpetrati dai miliziani di Hamas sulle donne israeliane il 7 ottobre. L’ideologia dell’appartenenza politica ha preso il sopravvento sui princìpi: le vittime di violenza sessuale non sono più considerate tutte uguali e tutte da difendere. Lucetta Scaraffia, il Foglio.
Per chi non lo sapesse, un «making of» è un documentario sulla realizzazione di qualcosa, magari di un film. Quello che è appena stato pubblicato sui canali YouTube di Xbox e Gsc Game World è il making of d’un videogioco, ma contiene piani d’evacuazione, precipitose fughe, code al confine, persone intervistate con la mimetica militare, distruzione su larga scala e una dedica a chi è stato ucciso. War Game: The Making of S.T.A.L.K.E.R. 2 è il diario di produzione d’un war game in sviluppo presso uno studio ucraino, prima e dopo l’invasione russa del 24 febbraio 2022. Giuseppe Giordano, Linkiesta.
Il 22 ottobre in provincia d’Agrigento è stato fissato un incontro che legittima la narrazione russa sulle adozioni internazionali di bambini ucraini che secondo la Corte penale internazionale sono stati invece deportati forzatamente in Russia violando i diritti umani. Dopo le proteste il Comune ha negato sala e patrocinio. Il sindaco di Sciacca è Fabio Termine, eletto nel 2022 con una coalizione di centrosinistra sostenuta da Partito democratico, M5s e movimento «Mizzica». Dal web.
[Il Pd invoca] sanità per tutti, scuola per tutti, lavoro per tutti. Ma questo lo poteva dire Enrico Berlinguer che non aveva il problema di spiegare come si fa a ottenere tutte queste belle cose. (…) Ecco, lo sloganismo del Pd di Elly Schlein è la grande coperta che lo ripara e che rischia di soffocarlo allontanando di chilometri e chilometri la vocazione di governo. Mario Lavia, Linkiesta.
Tangenti per gli appalti. Indagato l’uomo di Musk. Aveva documenti interni della Farnesina su Starlink.Repubblica.
Dai Pm è arrivato il primo avvertimento. Caro Musk, chi investe in Italia è perduto. Libero.
Povero Giuseppi! L’avvocato vuole tentare l’impresa impossibile di tornare a governare, ma il suo elettorato è sempre più piccolo e Schlein è l’unico volto possibile del centrosinistra. C’è anche l’ipotesi di buttarsi a destra, ma quella è terra di Meloni [o Vannacci]. Per lui non c’è spazio da nessuna parte, ed è un bene per l’Italia. Linkiesta.
Bisogna sapere che oggi alla Rai sono circa 1.200 i giornalisti, di cui circa 22 direttori, circa 22 condirettori, circa 40 vicedirettori, 208 capiredattori, 327 capiservizio, e 430 vice capiservizio. (…) In azienda ci sono più giornalisti che notizie. Salvatore Merlo, il Foglio.
Nessuna ingerenza sulla governance Rai. Giorgia Meloni.
Un giornalista è un pettegolo, o è curioso. Oppure non è un giornalista, è solo un Fabio Fazio che scrive quanto sei bello, quanto sei bravo. Roberto D’Agostino (Paola Zanuttini, il Venerdì di Repubblica).
Abbiamo un’ancestrale vocazione al servaggio. Roberto Gervaso.