il Fatto Quotidiano, 15 ottobre 2024
Tavares non esclude tagli ai posti di lavoro
“Altri hanno creato il caos e voi chiedete a me di risolvere la situazione e di garantire posti di lavoro. Non sono un mago, sono un essere umano come voi”. L’Ad di Stellantis Carlos Tavares va al contrattacco e dal Salone dell’auto di Parigi risponde così a chi gli chiede rassicurazioni, in particolare sul fatto che non saranno tagliati posti di lavoro. Così il manager portoghese, rispetto ai licenziamenti, dice: “Non scarto nulla”. Non che finora non sia avvenuto – solo quest’anno in Italia sono state incentivate quasi 3 mila uscite – ma il concetto è sempre stato edulcorato e affidato alla volontarietà di interrompere il rapporto di lavoro. Adesso, invece, le parole del numero uno dell’azienda sono chiare. Basta poco a riaccendere le scintille con la politica, nonostante l’ad spieghi che i problemi nascono soprattutto dalle nuove regole europee e si dica “totalmente aperto” a proseguire il dialogo con il governo di Giorgia Meloni. Negli ultimi giorni, in Italia e non solo si sono moltiplicati i timori per il futuro del colosso automobilistico nato dalla fusione tra Fca e Psa. I leader dell’opposizione, Angelo Bonelli, Carlo Calenda, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni ed Elly Schlein, chiedono che sia il presidente di Stellantis, John Elkann, a venire a riferire direttamente in Parlamento. Mentre la Lega, dopo gli interventi di Salvini dei giorni scorsi, continua a fare critiche a testa bassa. Intanto Elkann ha precisato che Stellantis “non cerca in alcun modo di consolidarsi, fondendosi o acquisendo altri gruppi automobilistici”. Un riferimento indiretto alle voci circolate su un’ipotetica fusione con Renault. “Siamo concentrati sull’attività, non su possibili distrazioni che verrebbero rappresentate da operazioni di consolidamento, qualunque esse siano”