RivistaStudio, 15 ottobre 2024
Google ha comprato dei reattori nucleari per l’Ai
Se c’è una cosa di cui questo mondo ha bisogno è aumentare il suo fabbisogno energetico. Se poi l’aumento del fabbisogno energetico serve a realizzare l’ultimo capriccio dei tech mogul della Silicon Valley, tanto meglio. Google ha dunque deciso di unire l’utile (il suo) al dilettevole (sempre il suo) e di realizzare questi desideri che nessuno ha espresso: per assicurare che le sue numerose e variegate intelligenze artificiali ricevano la quantità di energia indispensabile per un corretto funzionamento, l’azienda ha acquistato dei reattori nucleari. Se la notizia vi inquieta, tranquilli: in realtà sono dei mini reattori nucleari e sono soltanto sette. Inizieremo a preoccuparci quando si tratterà di reattori nucleari quelli grandi e acquistati all’ingrosso, in ordini che vanno dalle dieci unità in su.
Come riporta il Guardian, si tratta di una prima volta: Google ha firmato un accordo con un’azienda californiana, Kairos Power, i cui dettagli non sono stati ovviamente resi noti. Da quel poco che è stato rivelato, sappiamo che Google acquisterà 500 megawatt di energia da Kairos, che sta costruendo un primo reattore “di prova” in un sito segreto in Tennessee. Il prototipo dovrebbe essere completato entro il 2027, se tutte le parti si riterranno soddisfatte si procederà poi alla produzione dei reattori veri e propri: la consegna del primo è prevista per il 2030, quella di tutti gli altri non oltre il 2035. «Una fonte di energia pulita e continua che ci aiuterà a far fronte al fabbisogno elettrico», così si legge nel comunicato stampa diffuso da Alphabet, la parent company di Google.
Notizie come queste diventeranno sempre più frequenti negli anni a venire, e lo stesso si può dire per gli accordi commerciali come quello stretto da Google con Kairos. La proliferazione delle AI sarà possibile solo grazie a una rete elettrica in grado di sostenerla, e a questa crescente necessità se ne devono aggiungere altre dovute alla diffusione di altre tecnologie (una su tutte, il cloud computing). Anche Microsoft, a settembre 2024, ha stretto un accordo simile con Constellation Energy, azienda che gestisce la centrale nucleare di Three Mile Island (sì, è quella dell’incidente del 1979), dormiente da cinque anni e riattivata appositamente per foraggiare i data center di Microsoft. Si sta muovendo così anche Amazon, che nello scorso marzo ha comprato un data center “nucleare” da Talen Energy. Michael Terrell, senior director for energy and climate di Google, ha detto che questi accordi sono gli unici che permetteranno all’AI di sprigionare tutto il suo potenziale.