la Repubblica, 15 ottobre 2024
L’ad di Stellantis a Parigi si rivolge al governo italiano e alla Ue
In Italia le polemiche sulla situazione di Stellantis non si placano, ma da Parigi, dove si è aperto il Salone dell’Auto, l’ad del gruppo nato dalla fusione tra Fca e Psa tende la mano all’esecutivo guidato da Meloni: «Totalmente aperti al dialogo», dice Tavares. E il presidente del gruppo, John Elkann, stronca sul nascere qualsiasi ipotesi di nozze, stoppando le voci che continuano a circolare sulla fusione tra Stellantis e Renault.«Non ci facciamo distrarre», dice Elkann che insieme all’ad Carlos Tavares ha accolto il presidente della Repubblica Francese, Emmanuel Macron, tra gli stand di Citroen, Peugeot e Alfa Romeo. «Siamo davvero concentrati sull’attività, non sulle possibili distrazioni delle operazioni di consolidamento, qualunque esse siano – rimarca Elkann – come Stellantis, riteniamo di avere una dimensione competitiva. E Stellantis nasce già da diversi consolidamenti».A France Presse, il presidente di Stellantis, che ha come primo azionista Exor che controlla anche Repubblica, sostiene l’operato e le scelte dell’ad: «Questo cambiamento organizzativo voluto da Carlos dimostra come Stellantis abbia al suo interno persone molto capaci. Il sostegno a Carlos da parte del consiglio di amministrazione e dei principali azionisti non è mai stato messo in dubbio». Perché mettere fine al ciclo di Tavares, che ha 66 anni, nel 2026, quando scadrà il contratto del primo amministratore del gruppo?«Era un obiettivo che si era già dato», risponde Elkann. Il processo di successione è iniziato e «si guarderà più all’interno che all’esterno (del gruppo, ndr )» dice il presidente che non si appassiona al gioco sulla nazionalità del futuro ad. Sarà americano? «Se iniziamo a pensare a criteri come questi – risponde – finiremo per fare scelte che non sono necessariamente le migliori per la nostra azienda».Tavares da Parigi continua a guardare all’Italia. Sono «totalmente aperto» a proseguire il dialogo con l’esecutivo Meloni. «Siamo pronti aggiunge – ma anche il governo deve fare la sua parte». Lo ripete più volte e ricorda che nell’audizione di venerdì scorso in Parlamento, dove è stato attaccato in maniera trasversale, ha spiegato solo lo stato della situazione. E ora le opposizioni, da Carlo Calenda a Giuseppe Conte, che dice «di non aver bisogno di commissari liquidatori», passando per Elly Schlein, chiedono ai presidenti di Camera e Senato di ascoltare in audizione il presidente del gruppo Stellantis.Le parole di Tavares, però, vengono spesso lette in modo negativo. Come quelle dell’intervista a Les Échose ai microfoni della radio franceseRtl.L’ad di Stellantis dice, rispondendo ad una domanda sui tagli di posti di lavoro, che «non esclude nulla», ma poi aggiunge che l’obiettivo non è ridurre l’occupazione: «La salute dell’azienda non passa dalla soppressione di posti di lavoro». Tanto bastaa provocare nuove polemiche. In testa la Lega. Attenzione però: «Altri hanno creato il caos e voi chiedete a me di risolvere la situazione e di garantire posti di lavoro. Non sono un mago, sono un essere umano come voi», spiega Tavares a Parigi. L’approccio è pedagogico. Il manager portoghese ribadisce ciò che ha detto a Montecitorio: «Non si devono confondere le cause dell’attuale difficoltà con i sintomi. Il sintomo è che la situazione è caotica, la causa che sta alla radice è che è stata imposta una normativa». Il riferimento è alla transizione verso l’elettrico decisa dalla Ue, le scadenze, le multe che dal 2025 saranno più salate, un percorso che non avrebbe però senso cambiare per l’ad, anche se ribadisce che il gruppo rispetterebbe qualsiasi decisione. «Faremo del nostro meglio per risolvere la situazione, ma il governo non può mettersi da parte e dire “aspettiamo finché” non avrete risolto la situazione, il governo deve fare la propria parte». Anche perché, ha ricordato, tutto questo è frutto di una normativa «fatta dai Paesi Ue, Italia inclusa»