la Repubblica, 15 ottobre 2024
Via al portafoglio digitale
Si comincia la prossima settimana da patente, tessera sanitaria e carta europea della disabilità. E all’inizio sarà soprattutto un aiuto per gli sbadati che dimenticano a casa il portafoglio: dentro lo smartphone avranno comunque un documento virtuale, ma valido, da esibire all’alt dei Carabinieri o con cui prenotare una visita medica. In prospettiva però IT-Wallet dovrebbe essere molto di più, una piccola rivoluzione nella gestione della propria identità online e nei rapporti non sempre fluidi con la burocrazia. Il portafoglio digitale degli italiani nel telefono, che nel programma del governo si arricchirà mese dopo mese di documenti e diventerà porta di accesso a un numero sempre più ampio di servizi.Dopo una fase di sperimentazione, IT-Wallet è dunque pronto a partire per gradi. Da mercoledì il portafoglio digitale sarà disponibile all’interno dell’app IO – quella del green pass durante il Covid – dei primi 50 mila cittadini, per poi essere allargato e raggiungere il 4 dicembre tutti gli italiani. Aprendo l’applicazione, cui si accede attraverso la Carta d’identità elettronica o lo Spid, nella sezione “Portafoglio” si potranno quindi caricare e validare i primi documenti, patente, tessera sanitaria e carta per la disabilità. Avranno da subito pieno valore legale ma all’inizio potranno essere utilizzati solo per interazioni nel mondo fisico, offline, come oggi si usano i loro antenati di plastica.La vera svolta si avrà quando i documenti digitali saranno impiegabili anche in contesti ibridi, per esempio dialogando con bancomat o colonnine, oppure online. «Questi servizi saranno disponibili nel 2025», dice Alessio Butti, sottosegretario all’Innovazione, che lo definisce «un primo passo verso una piccola rivoluzione digitale che consentirà ai cittadini di espandere le possibilità di utilizzo della propria identità digitale, garantendo sicurezza, inclusione e protezione dei dati». Una data più precisa per l’accensione dei diversi servizi non c’è. Molto dipenderà – ed è la sfida – dalla capacità delle varie amministrazioni di integrare i propri sistemi con il wallet. Butti parla di documenti di identità (passaporto escluso) e certificati anagrafici (nascita, residenza, matrimonio), titoli scolastici, attestati come Isee e disoccupazione, accesso al fascicolo sanitario elettronico, firma digitale, ma anche, con il coinvolgimento delle aziende, di abbonamenti ai mezzi pubblici o alla palestra, biglietti di aerei o treni, ticket per concerti o stadi. Il portafoglio integrerà anche servizi di pagamento.L’idea di Bruxelles, che ha lanciato un sistema di identità digitale europeo e dato tempo ai governi fino alla fine del 2026 per introdurlo nei loro Paesi, è che questi portafogli permetteranno di aprire un conto bancario, iscriversi all’università o candidarsi a un posto di lavoro inqualsiasi territorio dell’Unione, abbattendo i confini burocratici. L’idea del governo, che ha voluto anticipare i tempi, è che possano essere un acceleratore della digitalizzazione dell’Italia, archiviando nello smartphone quel che oggi è chiesto e stampato su carta. Il cantiere è aperto, si capirà nei mesi a che velocità procederà. Intanto l’obiettivo Pnrr di fornire un’identità digitale a 42,3 milioni di italiani – il 70% della popolazione – è stato raggiunto grazie alle 43,5 milioni di Carte d’identità elettronica (Cie) attivate.Proprio la presenza in Italia di un doppio canale di accesso ai servizi pubblici digitali, da un lato la Cie edall’altro lo Spid erogato da varie aziende private, è uno dei nodi. Il governo Meloni ha sempre detto di voler puntare sulla Carta elettronica, più sicura ma con numeri di impiego online che restano dieci volte inferiori. «La Cie corre – dice Butti – il 2024 dovrebbe chiudersi con accessi raddoppiati». Nonostante questo la convivenza con Spid, di cui lo stesso Butti aveva ventilato lo spegnimento, pare destinata a durare a lungo. Il governo sta per erogare 40 milioni di euro alle aziende che forniscono il servizio e da quel momento «le convenzioni dureranno 24 mesi». Fra due anni se ne riparlerà.