Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2024  ottobre 15 Martedì calendario

«4 Hotel», il programma travolto dall’ego di Bruno Barbieri

Ho seguito «4 Hotel», la trasmissione condotta da Bruno Barbieri, nelle sue peregrinazioni lungo la Riviera del Brenta e a Cagliari, giusto per verificarne lo stato di salute (Sky e Now). Mi sono un po’ annoiato e spiego i motivi. Non so come vengano scelti gli hotel che gareggiano: l’unica cosa di cui sono certo è che in cambio ricevono una pubblicità fuori del comune (di residenza).
Si vede che l’importante è partecipare, perché così ogni albergatore ha modo di descrivere la propria «struttura ricettiva» con una dovizia di particolari altrimenti impossibile: «lavatura e stiratura» comprese. Motivo per cui il programma è pieno zeppo di pubblicità. L’unico aspetto interessante è la dinamica fra i quattro albergatori che devono fingere fair play ma si vede benissimo quanto si detestino, quanto siano convinti che la loro offerta sia di gran lunga migliore delle altre.
Questo sarebbe il momento più vivace, se solo si insistesse maggiormente sulle strategie di voto, sulle reazioni degli albergatori, sul perché la titolare dell’hotel Villa Fanny guardi il proprietario dell’Hotel L’Ambasciata con aria di superiorità, cose del genere.
E invece la pratica del voto sembra solo una sorta di check-out, al termine della promozione. Il punto dolente è un altro.
Ormai «4 Hotel» sta diventando la trasmissione in cui Bruno Barbieri si esibisce da primo attore: come indossatore (uno sfrenato e ameno gusto guardarobiero), come grande esperto di hôtellerie (ma non era un cuoco?), come cultore dei «servizi esterni». Sul suo sito ufficiale (ci sono molte ricette sponsorizzate dal gorgonzola) leggo questa frase decisiva: «Dico sempre che in ogni piatto deve esserci il tuo io».
Il suo io è così debordante che oscura hotel e concorrenti, Riviera del Brenta e Sardegna, chiunque incontri nelle sue esplorazioni.
Poi è sempre fissato con il topper (quel sottile materassino imbottito che va posizionato sopra il materasso) e alla fine si scopre che Bruno Barbieri firma una linea di topper. Non è un aspetto imbarazzante per la trasmissione e per la credibilità di «4 Hotel»?