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 2024  ottobre 15 Martedì calendario

Sgarbi era spiato, ma non si preoccupa

Non si è preoccupato? 
«No, perché avrei dovuto?» 
E non si è nemmeno arrabbiato? 
«Ma figuriamoci», minimizza Vittorio Sgarbi in insolita modalità zen. Anche il suo conto corrente su Banca Intesa è stato illecitamente visitato e consultato dal bancario spione Vincenzo Coviello, ora indagato. Ma il critico d’arte ed ex sottosegretario alla Cultura – noto anche per certe sue intemperanze oratorie – stavolta non fa quasi una piega. 
Eppure un estraneo si è impicciato dei suoi risparmi. 
«Mi pare un classico caso di fanatismo da parte di un individuo esaltato e fissato con i personaggi famosi». 
Sì, ma ha violato il segreto bancario. 
«Ha utilizzato gli strumenti che aveva a sua disposizione, in quanto dipendente della banca». 
Pensa che abbia agito da solo? 
«Ma sì». 
Non crede alla teoria del complotto?
«Ma no». 
Forse invece spiava su commissione. Per poi vendere quei dati sensibili. 
«E a chi? In ogni caso, se così fosse, lo sapremo». 
Si è chiesto come mai Coviello si sia interessato anche a lei, tra i tanti vip «attenzionati» di nascosto? 
«Nel mio caso, a quanto so, la sua ricognizione è partita subito dopo aver visto uno scontro tv tra me e Giampiero Mughini, le date corrispondono. E questo le dà la misura della persona. Credo lo abbia fatto per pura curiosità». 
Comunque si è impicciato dei fatti suoi, sapeva perfettamente quando aveva sul conto, quanto incassava e quanto spendeva. Seccante, no? 
«Non mi sono mai posto il problema, anche se così fosse, io non ho nulla da nascondere». 
Quindi non ci vede una mente criminale, dietro questa intrusione sul suo conto corrente? 
«Ma va, tra gli spiati c’erano personaggi famosi di ogni tipo, pure Al Bano, è chiaro che si tratta della curiosità maniacale di un fan»